Meglio metterci una pietra sopra. La prima battuta d’arresto stagionale prima ancora che nel freddo calcolo delle probabilità, era scritta nel destino. Striscia di 13 risultati utili (già fatale due volte nell’ultimo lustro); trasferta a Crema (dove non si passa dal ’99 e dove anche i pareggi valgono sconfitte, vedi playout del 2010); puntuale contrappasso a parti invertite della stagione scorsa (con capolista sconfitta a domicilio e vetta solitaria sfumata). Tutti risvolti dal modestissimo peso tecnico ma dall’alto valore esorcistico. Perché quando il copione è tracciato dagli astri, sottrarsi diventa persino controproducente.

Ciò premesso, derubricare a semplice incidente di percorso il meritato 1-0 inflitto dalla Pergolettese, sarebbe (quantomeno), superficiale. Semplicemente, i gialloblu erano pronti, la Pro Patria no. Sia sul piano fisico che su quello nervoso. Tattica e scelta di alcuni uomini, poi, hanno fatto solo da cornice. Il quadro (materia con cui Curti ha una certa familiarità), era invece ben altro. Per inciso, a fine gara il pittoallenatore lodigiano ha lasciato intendere di gradire avversari disposti con 3-5-2 (o similari). Magari è solo un pizzico di compiacimento. E magari è qualcosa di più visto che (di riflesso), i biancoblu hanno mostrato qualche imbarazzo opposti a controparti a base difesa a 4 e variazioni sul tema dalla cintola in su. Ieri i canarini. Nel recente passato, Pontisola, Dro e (nella prima mezzora) anche il Crema. Oltre al Rezzato, s’intende. Semplice coincidenza? Può essere. Ma (c’è da starne certi), nel suo proverbiale scrupolo scientifico, Javorcic avrà certamente già messo la circostanza sotto osservazione.

Proprio lo spalatino al “Voltini” è sembrato il primo consapevole della giornata storta della squadra. Forse (chissà), ne aveva già prima il presentimento. Ma avendo sempre considerato l’imbattibilità uno straordinario valore aggiunto, l’averla smarrita non deve comunque far perdere tutte le certezze sin qui accumulate. Parafrasando Andreotti, la formazione tigrotta è di medio/alta statura e in giro non si vedono giganti. In soldoni, il mantra è nessun dramma. A volte si vince e a volte (perdendo) si impara. Ieri, per la Pro Patria è stato il turno di imparare.

Giovanni Castiglioni
(foto facebook US Pergolettese 1932)