Giovanni Armentano è un centrocampista classe ’76 che ha saputo coltivare il sogno di “fare il calciatore” e ci è riuscito militando in piazze importanti di categorie come serie D, Eccellenza e persino l’ex serie C2, con tanto di maglia della Pro Patria addosso, ma se a 41 anni arriva la chiamata della Vanzaghellese in prima categoria e non riesci a dire di no, è perché quell’entusiasmo è ancora vivo nel cuore, nella testa e nei muscoli di un ragazzotto che sa divertirsi e far divertire calciando un pallone.
arsaghese-vanzaghellese_11Un anno fa nel mercato invernale, dopo che l’esperienza col Morazzone non decollò già a settembre, furono le facce “pulite” e familiari di Vanzaghello a convincerlo nello sparare ancora qualche cartuccia, e così se la scorsa stagione è valsa una salvezza tranquilla, ecco che inevitabilmente l’asticella si alza. L’estate porta tanti cambiamenti, sia nell’organico sia in panchina, c’è mister Trubia ora, giovane scuola Arconatese pronto a dirigere l’orchestra, ma ciò che non cambia è il perno di quel centrocampo a cui ci si affida in toto per classe ed esperienza, per intelligenza tattica e per una volontà ferrea in allenamento e partita.
Ma cosa spinge un calciatore di questo calibro a fare ancora sacrifici è presto detto, e a spiegarcelo è lo stesso Armentano: “Finché mi diverto, finché sto bene e non ho grossi acciacchi fisici, perché ritirarmi? Poi certo al futuro ci penso, ho il patentino e potrei allenare, ma anche la figura del direttore sportivo mi attira, vedremo, per adesso mi godo l’anno con la Vanzaghellese che potrebbe essere un anno importante”. Importante fino a che punto?Penso sia inutile nasconderci, puntiamo ai playoff e a mio avviso abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci; ad oggi di tutte le squadre incontrate nessuna ci ha messo sotto, certo potevamo fare meglio in alcune circostanze, vedi ad Arsago e Gorla con l’uomo in più o vedi la sconfitta con il Tre Valli, ma per il resto credo che ce la stiamo giocando ad armi pari con tutti”.
Voi non lo avete ancora incontrato, succederà fra due domeniche, ma questo Fagnano sembra inarrestabile…Se sono in alto è perché lo meritano, di sicuro hanno giocatori di qualità, certo è che quando riesci a vincere anche solo 1 a 0 partite ostiche o quando trovi la zampata vincente al 95esimo è perché qualcosa in più ce l’hai, ecco credo che loro abbiano qualcosa in più onestamente”.
arsaghese-vanzaghellese_10Tornando a voi: mister nuovo e tanti compagni nuovi, che ne pensi? C’è qualcuno che ti ha stupito in particolar modo?La società ha lavorato bene a mio avviso, è stato creato un gruppo molto giovane con qualche elemento d’esperienza tipo me, Foglia e Grassi, penso sia il giusto mix, io faccio da chiocciaafferma ridendo il centrocampista – ma al di là di questo se devo dire di qualcuno che mi ha stupito in modo particolare dico Bellin e De Laurentis, due ottimi giocatori e due bravissimi ragazzi”. E di mister Andrea Trubia che ci dici?Abbiamo solo un anno di differenza, non so se fa più strano a lui o a me, ma a parte questo devo dire che è un ottimo allenatore, preparatissimo, preciso, entusiasta, non fa mai mancare la battuta, si lavora in serenità con lui, ma è anche uno di quelli che si prepara, che organizza allenamenti stimolanti e devo dire che per me è tutto, se non fossi stimolato sarebbe dura, a parti inverse però credo che anche lui sia stimolato ad avere un confronto con me, penso sia costruttivo per entrambe
Domenica Valceresio, poi Fagnano, Tradate e Folgore è un finale di girone mica da ridere…Viviamo partita dopo partita, già ad Arcisate sarà dura ma in 22/23 anni di carriera se c’è una cosa che non ho mai fatto è stato preoccuparmi degli avversari, non inizierò adesso; guardiamo in casa nostra, pensiamo ai nostri mezzi e ai nostri limiti e pensiamo a come migliorarci, ogni domenica dobbiamo dare tutto, se gli altri saranno più bravi di noi gli stringeremo la mano, ma se noi saremo squadra sapremo giocarcela fino alla fine…anche perché se poi dovesse essere il mio ultimo anno (ma non ci giurerei troppo) vorrei chiudere in bellezza”.

Mariella Lamonica