Come si reagisce dopo una sconfitta? Alla Pro Patria la domanda è al momento senza risposta dato che quello con la Pergolettese è stato il primo rovescio stagionale. Dell’inedita reattività biancoblu si occuperà domenica il Trento (ore 14.30, stadio “Speroni”), squadra alle prese con una realtà ben più dura dei desiderata estivi. Il pronostico appare chiuso. Ma il pronostico va poi anche debitamente legittimato in campo.

Tanto per cambiare. Nelle prime 14 gare di campionato Javorcic ha schierato 12 diverse formazioni (11 al netto dell’alternanza tra i pali). Solo contro Lecco e Grumellese e contro Scanzorosciate e Bustese gli undici iniziali erano identici (contro Virtus Bergamo e Pergolettese l’unica differenza è stato il cambio in porta). Tre i giocatori ad essere sempre partiti titolari (Galli, Gazo e Pettarin), uno ad aver sempre giocato anche se in 6 occasioni uscendo dalla panchina (Gucci). In realtà, rispetto alla gara precedente lo spalatino non ha mai variato più di 2 uomini di movimento. Al netto degli infortuni, il dato è sorprendente e testimonia una spiccata ricerca di continuità. Uno dei tratti distintivi della Pro Patria capolista. Cosa succederà domenica? A spanne, il plausibile ripristino di Zaro e il possibile slittamento di Colombo a centrocampo (per Pedone), potrebbe regalarci la 13^ diversa formazione. Entro 48 ore conferma (o smentita).

SERIE D LUMEZZANE CALCIO TRENTO reporter©zanardelliIl Trento dei desideri. Dopo un risultato utile quest’anno il Trento ha sempre perso. E’ già occorso 4 volte a seguito delle 2 vittorie e dei 2 pareggi che hanno preceduto il 3-2 sulla Grumellese dell’ultima giornata. Dopo l’avvicendamento tecnico (Antonio Filippini per l’uscente Vecchiato), le cose stanno però (molto lentamente) cambiando in una squadra che vanta (si fa per dire) la peggior difesa del girone (29 reti) e in 8 delle ultime 9 gare ha subito almeno 2 gol (salvo lo 0-0 col Darfo). Facile quindi immaginare dove il gemello bresciano abbia cominciato a mettere le mani. E un buon motivo per confermare la difesa a 3 che ha fatto il suo esordio domenica al “Briamasco”. Assente Toscano per squalifica ma disponibile il neo acquisto Sorbo (a proposito, il presidente Giacca pare aver sdoganato un extra budget di 150 mila euro per il mercato), azzardiamo 3-5-1-1 con Mattia Grubizza (99) in porta; Giacomoni, Calcagnotto e Sorbo dietro; Paoli (97), Bertaso (98), Boldini, il capitano Furlan e Diop (97) in mezzo; Pangrazzi (98) a sostegno di Alessio Zecchinato in avanti. Ma dopo il taglio di Lillo, Kieremateng e Lella è stato firmato anche l’attaccante ex Giana Erminio Bardelloni (ma si è parlato anche di Maritato e Baido), e sono in arrivo un portiere e due esterni under. Ergo, tutto parecchio in divenire.

L'ingresso in campoMa dici a me? Per il confronto con i trentini è stato designato Federico Votta di Moliterno (Emanuele Gargano e Daniele Lambiase di Palermo gli assistenti). L’arbitro lucano è un terzo anno con 40 match diretti in categoria (8 in questa stagione, nessuno nel Girone B). Bilancio equo con 14 successi interni, altrettanti in trasferta e 12 pareggi. Sul piano disciplinare 185 gialli (4,6 a partita), 28 rossi e 13 rigori. Non di rado al centro di controversie, fu pesantemente contestato dopo Lecco – Levico 2-3 del 26 ottobre 2016 e (soprattutto) lo scorso 18 ottobre nella sfida Como – Chieri finita 1-1. Al termine di quella gara il lariano Davide Sentinelli lo definì: “Particolare. A volte ci insultava e utilizzava frasi fuori luogo. Ho l’impressione che ci mandino spesso direttori alle prime armi”.

Giovanni Castiglioni