Da dire non ci sarebbe poi molto (troppa la differenza in campo), ma per Ivan Javorcic il dono della sintesi non è esattamente la specialità della casa. Sempre meglio però abbondare che scarseggiare. “Siamo stati facilitati dal gol a freddo. Ma la gara nel primo tempo è stata meno facile di quello che è sembrato da fuori. La qualità non è stata eccellente ma siamo sempre rimasti compatti e concentrati. E nella ripresa abbiamo ucciso la partita. Ma voglio soprattutto soffermarmi sulla reazione della squadra. Sono molto contento di questo e voglio fare i complimenti ai miei ragazzi”. Vista la passata frequentazione bresciana con Filippini, la sponda è d’obbligo: “Penso che Antonio migliorerà questa squadra e già oggi ho visto una migliore organizzazione difensiva”. Un occhio alla classifica? Neanche per idea: “Sono già concentrato sulla sfida con il Levico. Siamo in un Girone con ottime squadre ma è prematuro pensare al confronto diretto con il Darfo prima di Natale. Sorpreso di essere in testa con loro? Non posso negarlo”.

FilippiniDall’altra parte della barricata Antonio Filippini oscilla tra il rassegnato (al risultato) e il leggermente laconico: “C’è il rammarico di non aver potuto giocare la nostra partita più a lungo. Abbiamo dovuto subito risalire la china e quando abbiamo provato a fare qualcosa di più nella ripresa la Pro Patria si è dimostrata superiore. Giocando così a specchio era anche prevedibile. C’è solo da dire bravi a loro”.           

A Giovanni Zaro il giallo che lo priverà (per squalifica) della trasferta di Levico non è andato decisamente giù: “Non l’ho capito. Dispiace anche se tra le gare che ci aspettano quella che avrei scelto di saltare è proprio quella. Però dà sempre fastidio”. Disinnescato il potenziale contraccolpo della sconfitta di Crema? “Abbiamo reso una gara fastidiosa meno pericolosa. Nel primo tempo non abbiamo giocato al nostro livello. C’è un pizzico di delusione per quello”. Tornando al rovescio con la Pergolettese, panchina digerita? “Assolutamente. Non è un problema. Ci sta. Anche se mi sono reso conto che fuori si soffre tre volte tanto. Sempre meglio giocare”. Avviso ai naviganti: in questa Pro Patria il passo indietro non lo fa davvero nessuno.

Giovanni Castiglioni

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