Dopo la sosta per le qualificazioni ai Mondiali, la Openjobmetis torna in campo domenica per affrontare la trasferta di Pesaro. Una partita che Varese ha l’obbligo di provare a vincere per mettere quattro punti di distacco tra sé e l’ultima classificata e che, in qualche modo, sarà significativa per capire che a che punto è la Pallacanestro Varese oggi. Coach Attilio Caja ha presentato così la sfida:

«Devo dire che la VL mi ha fatto una buona impressione, indipendentemente dalla classifica. Andando ad analizzare nello specifico quello che ha fatto anche nelle partite che ha perso c’è stato quasi sempre del positivo: per Brescia quella con Pesaro è stata forse la vittoria più sofferta. Ci sono giocatori estremamente interessanti: non conoscevo Bertone, ma devo dire che sa giocare molto bene a pallacanestro con la palla e senza la palla».

«Anche Eric Mika – ha proseguito il coach biancorosso – è molto bravo: un lungo non appariscente ma solido e concreto, con buoni movimenti spalle a canestro e un’ottima mano. Sono loro due a mio avviso i giocatori che danno più solidità. Moore e Omogbo invece hanno altre caratteristiche: Omogbo è un super-atleta, energico ed esuberante; Moore è un playmaker con tanti punti nelle mani, sia da lontano sia in uno contro uno».

Caja si è poi soffermato sull’arrivo a Pesaro di Kuksiks: «Lo conosciamo benissimo qui a Varese, si è costruito una carriera sul suo grande tiro da tre punti. Oltretutto sui giocatori che sono all’esordio c’è da fare molta attenzione perché di solito le motivazioni sono alte. Il gruppo italiano è composto da ragazzi che possono incidere, Ceron su tutti: l’anno scorso qua aveva impressionato. In nazionale sperimentale ho allenato Monaldi, un altro buon tiratore dall’arco».

Per una delle primissime volte in stagione, Varese non parte da sfavorita: «In casa loro è sempre una partita difficile, dovremo interpretarla al meglio. Serve attenzione – ha spiegato l’allenatore – e serve fiducia in quello che stiamo facendo. Nel basket hai sempre una possibilità di vittoria e in una partita come questa per noi è più alta rispetto ad altre gare che abbiamo affrontato in precedenza: questo però non vuol dire ovviamente che il successo debba automaticamente arrivare».

«Anche dall’altra parte si farà lo stesso ragionamento: a Pesaro penseranno che se non vincono – ha continuato Caja – con Varese in casa, poi le altre partite sulla carta sono anche più difficili. Per cui c’è un po’ questo sentimento da ambo le parti: il risultato dipenderà da tante cose, noi confidiamo che si riveli una buona giornata per noi e che gli episodi possano essere positivi».

In settimana Varese ha giocato in amichevole, rimediando una sconfitta di misura contro Cremona: «La partita l’abbiamo interpretata bene, mi hanno confortato – ha analizzato il coach – in questa mia analisi le parole di Sacchetti: ha detto che in amichevole è stata la loro miglior partita della stagione, quindi se siamo riusciti a tenerla punto a punto vuol dire che è stata buona anche per noi. L’atteggiamento è stato positivo e ci sono state buone situazioni di gioco, però le percentuali di tiro non ci hanno supportato».

Un problema che per Varese si è presentato in più di un’occasione: «Fino ad ora – ha concluso Caja – la difesa non ci ha mai tradito, l’attacco qualche volta sì. Lo sport si chiama pallacanestro d’altronde, noi confidiamo che a pareggiare questi giorni a bassa percentuale arrivino anche delle buone giornate. Io penso che nel roster ci siano dei buoni tiratori, ma che nessuno sia eccellente: i buoni tiratori vanno a periodi, il suo rendimento dipende da tante cose».

Filippo Antonelli