Non si è fatta attendere la risposta, arrivata sui social, da parte dei soci fondatori del Varese, accusati ieri insieme al Basile di aver portato la società alla rovina a furia di ripicche, scontri e lotte intestine che hanno caratterizzato la scorsa stagione. A sollevare l’argomento sono stati i Blood Honour che ieri sera hanno lanciato il messaggio attraverso uno striscione appeso al di fuori dello stadio poi rimosso in mattinata.

“Sempre dura ammettere che il nemico aveva ragione….” il piccante commento di Enzo Rosa, più lungo invece lo sfogo dell’ex presidente Ciavarrella: “Mi dispiace aver visto i nomi dei due soci fondatori sullo striscione… capisco lo sfogo dei ragazzi della curva dettato dal timore di un altro fallimento. Per quanto ci riguarda abbiamo seguito il nostro cuore, realizzando un progetto capace di ridare l’entusiasmo, la passione e nuova vita al Varese. Lo abbiamo fatto con onestà d’intento e chiarezza nei fatti; abbiamo fatto un passo indietro quando abbiamo aperto la società a persone che l’hanno cambiata. Questo è stato il nostro grande errore, commesso in buona fede. Da quel momento non è stato più quello che avevamo creato, il progetto è stato completamente snaturato, non era più quello che avevo in testa e nel cuore. Nonostante il nostro allontanamento abbiamo proposto soluzioni e risorse che non sono mai state accettate. La cosa più importante oggi è stare vicini alla squadra, evitare polemiche e salvare il Varese. Io sono qui e sono a disposizione di chi voglia un confronto onesto, leale, diretto e definitivo. Fino alla fine sempre Forza Varese!”.

Adesso si attendo novità sul fronte Basile che dovrà comunicare il da farsi: nuovi ingressi? Avanti da solo in attesa del mercato di gennaio? O rinuncia?

Elisa Cascioli