Il giorno dopo una vittoria ha sempre un po’ di sapore “dolce” in più. Se la giornata è soleggiata, e la vittoria ti fa accorciare punti in classifica, il dolce può essere servito anche di prima mattina. Giusto Pres.? “Ora fai anche il filosofo? Comunque hai ragione, -esordisce Antonio Rosati- è stata una vittoria bella e importante. Conquistata con una prova positiva, sapendo che il Verona aveva pareggiato e noi dovevamo assolutamente guadagnare punti. Tutto il gruppo mi è piaciuto e in una sola settimana siamo riusciti a cancellare la sconfitta contro il Lanciano di sabato scorso”.
Un mercato “importante” che voto dai a Milanese e Montemurro?
“Non sono abituato a dare voti, ma i complementi glielo ho fatti di persona perché sono convinto che sia stato fatto un buon lavoro. Mi hanno chiesto uno sforzo e sono stato felice di farlo. Per il terzo anno consecutivo ci troviamo a lottare per un traguardo importante e ancora una volta vogliamo arrivare in fondo senza lasciare nulla di intentato”.
Cosa ti aspetti ora dalla squadra?
“Il meglio, come sempre. La davanti ci sono tre squadre che a molti sembrano inarrivabili. Per noi non è così. Sarà dura raggiungere uno dei primi due posti ma, sono sicuro, il nostro campionato terminerà come nelle ultime due stagioni a giugno!”.

Uno dei protagonisti del sabato biancorosso è stato Filipe Gomes. Brasiliano dai piedi buoni che spesso deve fare i conti con problemi fisici che non gli permettono di rendere al meglio.
“Hai ragione, se sto bene riesco a dare alla squadra quello che si aspetta da me. Penso che la gara contro il Modena sia stata quasi perfetta sotto ogni punto di vista. Sono felice per bel gol -continua Filipe- ma soprattutto sono orgoglioso di aver fatto sul campo quello che il mister voleva da me”.
Arrivi importanti con una rosa decisamente da alta classifica.
“La nostra forza è sempre stata il gruppo. Se oggi siamo quarti dobbiamo ringraziare chi fino a ieri è sceso in  campo con la maglia del Varese. I nuovi arrivati sono sicuramente all’altezza e ci potranno dare una mano per… non farmi parlare. Continuiamo a sognare con i piedi per terra”. 

Michele Marocco