In casa Openjobmetis non sarà una finale d’anno contrassegnato da particolari patemi, ma non si può nemmeno dire che sarà del tutto tranquillo. La classifica è ancora tutto sommato buona se raffrontata agli obiettivi stagionali (una salvezza tranquilla). La prossima gara ha tuttavia una discreta importanza per capire se Varese potrà continuare a mantenere serenità o se dovrà definitivamente cominciare a guardarsi indietro.

A questa situazione si è aggiunto il caso Waller, fermato da un brutto infortunio (lesione del crociato anteriore), che costringerà con ogni probabilità il club biancorosso a rivolgersi al mercato per non rimanere per lungo tempo con un americano in meno. Anche considerando che Varese sta già di fatto regalando uno straniero (Hollis), che viene impiegato col contagocce e sta dunque faticando ad offrire il suo contributo alla causa.

Le voci più recenti parlano della probabile ricerca di un playmaker per sostituire Waller e per permettere a Wells di giocare da guardia: in fondo il regista scelto in estate ha dimostrato di faticare non poco a costruire il ritmo della squadra (e a mantenere coinvolti i lunghi). Di contro, ha tirato con percentuali discrete nei momenti chiave e potrebbe quindi risultare avvantaggiato dalla presenza di un giocatore in grado di spartirsi con lui gli oneri della costruzione.

Questi discorsi, in ogni caso, non sembrano così imminenti. Il pensiero principale è rivolto alla trasferta di Brindisi: il 2 gennaio la Openjobmetis affronterà un’avversaria in grande difficoltà e ha dunque un’occasione enorme per mettere a segno il primo colpaccio esterno della stagione. Una vittoria che sarebbe significativa dal punto di vista della classifica perché metterebbe ben sei punti tra Varese e l’ultimo posto.

Per vincere Varese dovrà cambiare un po’ marcia dal punto di vista delle percentuali al tiro e della gestione dei momenti decisivi: sono questi i due aspetti che non hanno permesso finora alla Openjobmetis di trovare successi lontano da Masnago. Gli errori al tiro, soprattutto dalla distanza, sono il fattore più lampante, ma ai biancorossi è per l’appunto mancato anche un guizzo decisivo nei finali.

Milano ha trovato le magie di Theodore (7 punti nei tre minuti finali), Avellino la tripla di Rich per il controsorpasso e Pesaro un immarcabile Dallas Moore (11 punti nel quarto periodo, compresa la tripla della vittoria). Varese, invece, non è mai riuscita a spuntarla, segno che comunque quelle gerarchie offensive che va cercando da inizio stagione non hanno ancora prodotto un responsabile designato per sbrogliare queste situazioni.

E se in casa il collettivo sa fare comunque la differenza, in trasferta ciò non è per ora mai accaduto. Se i biancorossi vogliono sbloccarsi in trasferta, però, il momento è questo: Brindisi è ultima in classifica, ha ottenuto appena due successi in dodici partite e non sta riuscendo a trovare una quadratura nemmeno dopo il cambio di allenatore. Varese non dovrà farsi trovare impreparata come accaduto a Pesaro – quando si è ritrovata in doppia cifra di svantaggio già nel primo tempo – perché una chiave potrebbe essere proprio quella di evitare che la Happy Casa trovi fiducia.

Filippo Antonelli