Archiviato un malanno di stagione, Michele Ferri è pronto ad affrontare la prossima sfida, particolarmente sentita nel mondo del calcio in generale. Il derby, quello vero, tra Varese e Como in passato ha infiammato tanti campionati e quest’anno è tornato dopo una lunga assenza mostrando tutto l’odio che c’è tra le due tifoserie. Gli scontri al “Franco Ossola” dell’andata non hanno però avuto ripercussioni sulla sfida di ritorno in programma domenica al “Sinigaglia” dove saranno presenti anche i sostenitori biancorossi ai quali, contro ogni pronostico, non è stata vietata la trasferta.

Se all’andata si trattava di uno scontro diretto già alla seconda giornata, attualmente le prospettive delle due squadre sono agli opposti. I comaschi puntano ancora a vincere il campionato e, nonostante la sconfitta di domenica contro la Pro Sesto, continuano ad inseguire le prime della classe Caronnese e Gozzano; il Varese invece, messo a dura prova dalla crisi societaria e da risultati deludenti, ha cambiato volto trasformandosi completamente da una rosa di big ad un gruppo giovanissimo. Tra gli “esperti” è rimasto Michele Ferri, classe 1982 e con tanta Serie A alle spalle: “Mi sembra di essere tornato alla Primavera del Milan – scherza il capitano biancorosso -. Mi fa molto piacere, lavorare coi giovani è una bella cosa; anche il mister lo è; abbiamo creato un bel gruppo, in spogliatoio ci sono tutti ragazzi che hanno grande voglia di imparare, di fare e di dimostrare. Con loro sono tornato ragazzino. Abbiamo grande voglia di farcela e siamo sulla strada giusta”.

Iferril Varese è reduce da un pareggio con rammarico dopo un buon primo tempo col Borgaro: “Il mister ci ha dato concetti ben chiari e si notano, si vede che siamo messi meglio in campo. Dobbiamo continuare ed avere pazienza”.

Sulla sfida col Como, il difensore dice: “E’ una sfida che sentiamo perché è molto importante per la piazza. Affrontiamo una squadra di categoria con tanti giocatori esperti; la conosco bene e metterà in campo agonismo e cattiveria. Noi dobbiamo essere bravi a non cadere nelle loro provocazioni; dobbiamo restare tranquilli e fare la nostra partita. Il pubblico? I tifosi è sempre bello averli al seguito e non è prerogativa di tutti, noi dobbiamo ritenerci fortunati perché una bella cornice regala qualcosa di più. Dopo tante delusioni, regalar loro una gioia sarebbe una grande soddisfazione”.

Elisa Cascioli