14 varese-cremona avramovicAleksa Avramovic 7: se consideriamo che l’anno scorso – con l’arrivo di coach Caja – era finito addirittura fuori dalle rotazioni, il passo in avanti compiuto dal 23enne serbo è stato notevole. Quest’anno l’allenatore lo vede, lo vede eccome, e i motivi sono facili da comprendere. Aleksa è migliorato in quasi tutte le fasi del gioco, cominciando a variare le tipologie di conclusione (l’anno scorso si sentiva a suo agio praticamente solo in penetrazione da sinistra), offrendo letture più pulite e convincenti (6 assist contro Capo d’Orlando) e aumentando l’intensità difensiva. Dall’infortunio di Waller ha tenuto 10.8 punti e 2.3 assist di media, ma non bisogna dimenticare nemmeno la straordinaria prova (18 punti in 18 minuti) offerta nella vittoria interna su Pistoia. L’unica pecca? Il 6/34 dall’arco, troppo poco per un esterno che – quest’anno – ha così spesso la palla in mano.

Pall Varese-Trento 18 pelle esultaNorvel Pelle 5.5: l’anno scorso la sua stagione era stata a tre facce, considerando un inizio di campionato sorprendente, una fase centrale di poca sostanza e un finale di campionato in cui era stato più concreto che spettacolare. Nella scorsa stagione, comunque, Norvel era sostanzialmente un esordiente a questi livelli e il suo percorso era dunque risultato più che accettabile. Dal classe ’93, però, quest’anno era lecito attendersi una crescita che fino ad ora non si è manifestata. Pelle continua ad alternare buoni minuti a fasi della gara (tante) in cui commette errori ingenui e incomprensibili. Mezzo voto in più di incoraggiamento per l’ottima prova (anche se solo offensiva) contro Torino.

17 varese-cremona nataliNicola Natali 6.5: era arrivato come decimo e quindi, inutile nasconderlo, non c’erano particolari aspettative su questo 29enne all’esordio in Serie A. Invece Nicola un contributo lo può dare eccome – e lo ha dimostrato soprattutto nell’ultimo periodo – perché ha grande intensità difensiva e un ottimo tiro da tre punti (è il miglior tiratore della squadra in virtù del suo 38.1%). Le statistiche ogni tanto possono essere fuorvianti, ma il dato del plus/minus di Natali ci dice che i migliori momenti di Varese sono spesso arrivati con lui in campo: +6 a Milano, +9 nel derby con Cantù, +11 in 4’ contro Pistoia, +12 a Brescia e addirittura +18 nella trasferta di Brindisi.

Pall Varese-Trento 13 okoyeStanley Okoye 7.5: tornava a Varese con tanto da dimostrare perché, nella sua precedente esperienza biancorossa, il suo ruolo era stato sostanzialmente quello di riserva da 10/15’ di impiego. Okoye ha subito fatto capire di essere un giocatore profondamente diverso rispetto a quello di tre stagioni fa: è stato spesso il faro offensivo della squadra e ha sfoderato almeno due prestazioni da libri di storia (22 punti e 18 rimbalzi nel derby e 29 punti con 12/16 al tiro in aggiunta a 15 rimbalzi a Brindisi). Qualche passaggio a vuoto – soprattutto in trasferta (2/12 dal campo a Reggio Emilia, 0/8 a Cremona) – c’è stato, ma Stan si sta esprimendo a livelli decisamente alti, risultando con i suoi 14.4 punti di media nella top 15 dei migliori marcatori del campionato. È stato il top scorer biancorosso in più di metà delle gare disputate dalla Openjobmetis (otto volte in quindici incontri).

Pall Varese-Trento 06 tamboneMatteo Tambone 6: anch’egli giovane (come Avramovic e Pelle) ed anch’egli all’esordio vero e proprio in Serie A (come Natali). Il precampionato aveva illuso i tifosi biancorossi che Tambone potesse essere più un secondo titolare che una vera e propria riserva nel ruolo di play. In realtà le difficoltà si sono manifestate strada facendo e, dopo un inizio promettente, i minuti a sua disposizione sono diminuiti. Dopo l’infortunio di Waller è tornato, con alterne fortune, ad avere uno spazio significativo e nelle partite contro Cremona (6 punti e 2 assist in 22 minuti) e Torino (6 punti e 3 assist in 21 minuti) non ha demeritato.

Varese-Pistoia 09 cainTyler Cain 6: il centrone varesino è parso fin da subito convincente per grinta e agonismo. Tecnicamente non ha mani educatissime – sa comunque stupire con alcune giocate di fino sotto canestro – e a livello di presenza non è propriamente il classico centro dominante, ma è comunque uno dei migliori rimbalzisti del campionato (8.5 di media), ha grande intelligenza cestistica e ha forse anche un po’ sofferto le difficoltà nel servire i lunghi manifestate dalla squadra nella prima parte di stagione. Se coinvolto a dovere, infatti, sa essere un fattore: contro Capo d’Orlando ha fornito una prova da 22 punti (10/10 al tiro) e 14 rimbalzi. Difficilmente spiegabile, ad ogni modo, il vistoso calo che ha quando Varese va in trasferta: lontano da casa Cain ha collezionato appena 5.7 punti e 7.5 rimbalzi di media.

13 varese-cantù ferreroGiancarlo Ferrero 6.5: in una squadra che fonda la sua identità sulla difesa, sulla grinta e sull’applicazione, il capitano biancorosso è un esempio per i compagni. All’inizio della stagione era stato anche condottiero con due buonissime prestazioni realizzative contro Venezia (14 punti) e Cantù (17), poi in attacco – fatta eccezione per un altro paio di exploit, come i 17 punti contro la Virtus – non è stato più di tanto un fattore. Però Giancarlo – a cui Caja concede sempre grande spazio (23.3 minuti di media, che salgono a 26.8 se si comincia a calcolare dalla 8^ giornata, ovvero dall’inizio della progressiva esclusione di Hollis dalle rotazioni) – sa sempre farsi apprezzare per intensità e dedizione alla causa.

Brescia-Pallacanestro Varese 12 wellsCameron Wells 4.5: il playmaker biancorosso, nelle valutazioni, paga anche quel ruolo di leader designato – in virtù della sua esperienza europea e del suo curriculum – che gli era stato attribuito in estate da società e staff. La verità è che Wells – complice, almeno all’inizio, quell’infortunio che gli ha fatto perdere quasi tutto il precampionato – non ha mai ingranato più di tanto: si rivela spesso troppo ragionatore, privo di guizzi particolari e poco incline a favorire il ritmo e il flusso di gioco della squadra. Quantomeno Wells era stato in qualche occasione pressoché l’unico giocatore biancorosso a spiccare nei finali punto a punto: memorabile il quarto quarto con Pistoia (per lui 14 punti in 10 minuti), così come le prodezze con cui ha portato all’overtime le sfide con Virtus (5 punti nell’ultimo minuto e tripla del pareggio) e Brindisi (23 punti complessivi, di cui 9 nel quarto periodo). Un aspetto completamente vanificato dalla sfida interna con Torino, in cui si è reso protagonista delle due giocate che hanno consegnato la partita alla Fiat.

Pall Varese-Trento 11 wallerAntabia Waller 6: il suo arrivo fu per certi versi accolto con un po’ di scetticismo, considerando la sua lunga militanza in campionati balcanici non certo di prima fascia. Antabia, però, aveva saputo presentarsi ai suoi nuovi tifosi segnando 15.3 punti di media con il 42.9% dall’arco nelle prime quattro gare di campionato. Il suo rendimento è poi decisamente calato (9.1 punti a partita e 26/80 complessivo al tiro nelle sette giornate successive), un po’ perché gli avversari hanno incominciato a prendergli le misure e un po’ perché non ha di certo qualità da trascinatore dell’attacco. Ci si è messo di mezzo anche l’infortunio, che ha probabilmente messo la parola fine sulla sua stagione (e avventura?) in biancorosso. L’impressione è che Waller sia un buon tiratore, capace di accendersi e di segnare importanti strisce di canestri, ma che abbia bisogno di un contesto in cui ci siano valide alternative e in cui lui possa limitarsi a prendere un selezionato numero di conclusioni.

Varese-Venezia 04 hollisDamian Hollis n.g.: sarebbe facile gettare la croce addosso a questo giocatore, così come sarebbe altrettanto facile concedergli un alibi. Probabilmente, considerando che le sue caratteristiche erano ben note a tutti e che Caja non apprezza i giocatori dalla scarsa efficacia difensiva, l’errore è stato commesso a monte. Hollis ha dimostrato – finché ha avuto spazio – di essere l’elemento di maggior qualità e classe in attacco (10.3 punti di media in appena 20.4 minuti di utilizzo nelle prime sette giornate), risultando tra i migliori in campo in partite di peso come le trasferte – con impresa sfiorata – di Milano (13 punti e 8 rimbalzi) e Avellino (15 punti e 6 rimbalzi). Nel mezzo – e soprattutto successivamente – ci sono stati momenti di vuoto per i quali Caja ha deciso di usare la mano pesante: a Reggio, ad esempio, Hollis è stato sostituito dopo appena 3 minuti e non è più rientrato in campo. Da fuori, dunque, non ci sentiamo di giudicare se il suo allontanamento dalla squadra sia stato motivato da effettivi problemi di rendimento o se semplicemente l’ex Brescia si sia rivelato incompatibile al sistema proposto dall’allenatore.

OJM SASSARI806 cajaAttilio Caja 6: la media tra una prima metà di girone d’andata molto convincente e una seconda metà in cui Varese ha lasciato punti preziosi in partite sulla carta alla portata (le trasferte di Pesaro e Brindisi, ma anche la debacle – per la facilità con cui la Openjobmetis si è ritrovata a -15 – di Cremona), perdendo inoltre parte di quella solidità difensiva che aveva fatto paura anche a squadre come Milano ed Avellino. Certo, il materiale a disposizione del coach si è rivelato chiaramente non di prima qualità e quindi è apprezzabile l’identità che Caja ha saputo fornire ad un gruppo che si distingue sempre per grinta ed impegno, ma Varese nella seconda parte di questa prima metà di stagione è parsa in taluni frangenti un po’ piatta, incapace di trovare soluzioni – difensive ed offensive – in grado di arginare o aggirare i punti di forza delle avversarie. E gli 86.4 punti subiti di media durante questa serie di cinque sconfitte consecutive, per una formazione che non ha grande talento offensivo, pesano come macigni.

Filippo Antonelli