Dopo lo stupore del netto successo sul campo di Venezia e l’euforia del ritorno alla vittoria su Milano, per Varese è iniziata da due giorni la fase di preparazione al derby di ritorno con Cantù, che si disputerà al PalaDesio lunedì 5 febbraio (ore 20.45). Ancora da capire se i tifosi biancorossi potranno prendere parte alla trasferta: si attendono a tal proposito le disposizioni dell’autorità competente.

Quella con Cantù sarà una partita profondamente diversa sia dalle ultime due disputate da Varese sia – per certi versi – dalla gara d’andata. Rispetto alla sfida della terza giornata, infatti, Cantù ha risolto molti dei suoi problemi e ha trovato una notevole stabilità. I giocatori della formazione biancoblù hanno legato col pubblico e hanno dimostrato, domenica dopo domenica, sempre più grinta.

Non è un caso che la Red October si sia qualificata addirittura alle Final Eight di Coppa Italia e abbia iniziato il suo girone di ritorno con una vittoria su Sassari, oltretutto importantissima per la classifica. Cantù non è Venezia e non è Milano, dicevamo, perché ha dalla sua una propensione offensiva stratosferica: servirà, dunque, per la Openjobmetis una prova difensiva ancora più impressionante.

Non che l’attacco di Venezia – con i suoi 80.8 punti di media – sia di basso livello o che Milano (76.9) abbia poco talento a disposizione, però la Red October ha una filosofia di gioco diversa: corsa, corsa e ancora corsa. I brianzoli sono reduci da due partite da almeno 100 punti segnati (102 contro Sassari, 100 tondi a Cremona) e hanno il miglior attacco del campionato per punti di media (87.8), tiri realizzati dal campo (540, 31.8 a partita), tiri liberi tentati (345) e realizzati (261) e anche assist (317, 18.6 per gara).

È sul provare a limitare questi punti di forza dell’avversaria che la Openjobmetis dovrà lavorare in questi giorni: Varese non è una squadra che ha particolari problemi a difendere forte, ma in questo caso più che di fermare un attacco a metà campo – come accaduto a Venezia e contro Milano – si tratta di impedire contropiedi e transizioni. Un qualcosa che non sempre è riuscito a Ferrero e compagni: si pensi alla sfida casalinga con Torino.

La sfida d’andata fu vinta proprio in questo modo: la Red October fu costretta ad attaccare a metà campo e ad accontentarsi di tiri forzati e non costruiti. Se Cantù viene fermata in attacco, allora diventa un’avversaria alla portata di chiunque perché la difesa biancoblù si è dimostrata spesso molto tenera: nessuno subisce più punti della squadra di Sodini in questo campionato.

Concentrazione, quindi, e capacità di reagire velocemente alle iniziative avversarie: queste saranno le chiavi principali di un derby che, in caso di esito positivo, potrebbe anche cambiare le prospettive di classifica per la Openjobmetis. Avere la convinzione di poter vincere la partita, dopo le imprese contro Venezia e Milano, è inevitabile. Rispettare e non sottovalutare la forza dell’avversario, però, è altrettanto importante per evitare che si creino fughe difficili da ricomporre.

Filippo Antonelli