Andava tutto per il meglio. La fortuna le sorrideva. I gol arrivavano a grappoli. Gli infortuni nemmeno contemplati. Insomma, un incantesimo favolistico quello della Castanese che d’un tratto si spezza. Dopo lo scontro diretto con l’allora seconda forza del campionato Rhodense, culmine di una stagione straordinaria fin qui, gli uomini di Passetti hanno perso per strada ben dieci punti sui dodici disponibili nelle ultime quattro uscite, rischiando seriamente di vanificare in men che non si dica quanto di buono fatto finora. Qualcosa in quel di Castano Primo sembra essersi rotto. Analizziamo a mente fredda il momento complicato della Castanese insieme al direttore sportivo neroverde Marco De Bernardi.

Avete perso molti punti nelle ultime partite. Cosa è successo?
“Fare un girone di ritorno come l’andata era quasi impossibile, lo sapevamo. Prima ci girava tutto bene, eravamo fortunati: nessun infortunio, giocavamo bene e andavamo a mille allora. Nel ritorno hanno cominciato a pesare alcuni infortuni importanti. Domenica avevamo fuori i centrali di difesa che sono fondamentali e lo dimostrano i gol subiti. A livello di gioco stiamo pagando molto. Alcuni giocatori hanno avuto un calo molto importante e sono subentrate delle situazioni che ci hanno spiazzato, non possiamo essere diventati scarsi improvvisamente.

Soddisfatto del mercato invernale?
“Direi proprio di sì. Abbiamo preso degli ottimi giocatori per alzare l’asticella. Come Colombo che segna ogni domenica ed era proprio quello che ci mancava. Muzzupapa purtroppo lo dobbiamo ancora scoprire: ha avuto un infortunio importante che lo ha tenuto fuori per molto tempo. Di Dio, invece, non ha avuto continuità, sta giocando in ruolo non suo e sfortunatamente si è infortunato”.

Chi teme di più e cosa teme di più in questo momento?
“Non temo nessuno. Le rispetto tutte, ma davvero tutte. Dalla prima inseguitrice all’ultima in classifica. Preoccupa di aver perso il bandolo della matassa. A livello di gambe ci siamo, a livello di testa meno. Spesso commettiamo errori banali e paghiamo alcune ingenuità”.

Obiettivo? Ridimensionato o sempre lo stesso?
“L’obiettivo rimane quello. Nessuno avrebbe scommesso su di noi. Si è creato un buon gruppo di pretendenti al titolo e per la zona alta rimangono Rhodense, Olimpia, Gavirate, Uboldese che sono le più attrezzate per la vittoria finale”.

Come si esce da questo periodo?
“E’ un momento complicato a livello soprattutto psicologico. Non eravamo esperti ed abituati a gestire questi momenti e sono convinto che in un modo o nell’altro riusciremo a venirne fuori. Siamo ancora là, abbiamo un punto di vantaggio e dobbiamo fare di tutto per riprendere quello che abbiamo lasciato per strada. Dell’andata salvo la spensieratezza e il bel gioco. Siamo al giro di boa e forse serve qualcosa d’altro. Bisogna essere più operai, più concreti. Giocare per vincere dimenticando di essere belli”.

RISULTATI E CLASSIFICA

Alessio Colombo