La Red October iniziava questo campionato con tantissimi punti di domanda legati alla situazione societaria e alla volontà di rimanere in biancoblù da parte dei giocatori sotto contratto: nel precampionato, infatti, diversi elementi avevano manifestato malumori attraverso i social, poi c’era stato addirittura uno sciopero a stagione in corso con i membri del roster canturino che si erano rifiutati di allenarsi.

Tutto rientrato, sembrerebbe. Anzi, la barca canturina ha iniziato a viaggiare a vele spiegate e ha anche conquistato l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia: un risultato straordinario, se si considerano le premesse con cui era partita questa stagione in Brianza. Merito di un gruppo – molto talentuoso, ad onor del vero – che ha saputo compattarsi, ma anche di coach Marco Sodini, che ha saputo sorprendere per lungimiranza e lucidità.

Il reparto esterni è il motore di una squadra che segna quasi 90 punti di media: Randy Culpepper (18.1 punti e 3.9 assist di media) – accostato in passato anche a Varese –  è un attaccante e un atleta straordinario, capace di segnare in ogni modo; il playmaker Jaime Smith (13.9 punti e 4.4 assist) è cresciuto esponenzialmente nelle ultime uscite, tanto da mettere assieme da dicembre in poi 15.2 punti a partita con addirittura il 52.9% da due e il 47.9% dall’arco.

A fare da raccordo tra i piccoli e i lunghi c’è Jeremy Chappell (13.2 punti, 6.6 rimbalzi e 3 assist), quello che in gergo può essere descritto come glue guy: uno di quei giocatori che sa rendersi utile in tutte le fasi del gioco ed in entrambe le metà campo. Dovrebbe rientrare per il derby – dopo due partite saltate – il lungo della nazionale Christian Burns (14.3 punti e 9.6 rimbalzi), altro giocatore dallo straordinario rendimento.

Al suo fianco in quintetto Andrea Crosariol (9.6 punti e 4.6 rimbalzi), che sembra aver finalmente trovato nelle ultime due stagioni una sua dimensione e una sua continuità di rendimento. Dalla panchina, tra i lunghi, esce Charles Thomas (10.4 punti e 3.5 rimbalzi), un altro giocatore che da dicembre in poi ha decisamente cambiato marcia: negli ultimi due mesi ha infatti segnato 13 punti di media in 18.1 minuti con il 52.3% da due e il 55.6% da tre ed è stato – con una tripla allo scadere – l’eroe canturino della vittoria esterna su Brindisi.

Gli unici altri due giocatori con un ruolo in una rotazione per la verità veramente corta sono David Cournooh (6.9 punti e 2.7 assist in 22 minuti) e Salvatore Parrillo (3.7 punti in 11.5 minuti). Entrano occasionalmente alcuni altri giocatori italiani come Davide Raucci (4.9 minuti di media e 10 partite disputate), Maurizio Tassone (1.8 minuti, 8 partite) e Giacomo Maspero (2.4 minuti, 9 partite).

Filippo Antonelli