Se dici Varese dici Matteo Simonetto. Il 22enne è colui che più incarna lo spirito biancorosso, colore che veste da ben dieci anni: è cresciuto nel settore giovanile del Varese per poi farsi le ossa nelle ultime tre stagioni, prima in Eccellenza e poi in Serie D sempre e solo con il Varese. E’ diventato “grande” a tutti gli effetti a partire da quest’anno, essendo un classe ’96 è oramai fuori dalla “categoria” Under e da qualche mese ha anche dovuto mandare in soffitta il tipico entusiasmo da bambino. Partito in estate convinto di realizzare il suo sogno, lo ha dovuto riporre nel cassetto. “Mi sento fortunato perché sono riuscito a realizzare il desiderio di arrivare in prima squadra, di conseguenza poi ho sognato l’approdo ai professionisti con questa maglia. Lo scorso anno ci abbiamo creduto sino alla fine, in questa stagione invece il sogno è già stato accantonato”. 

Partito con uno squadrone ammazza campionato e un allenatore che aveva sempre vinto, ben presto il Varese ha dovuto fare i conti… con la realtà. A dicembre c’è stato un ridimensionamento totale della rosa, un cambio (dimissioni) di allenatore e un passaggio di testimone (ancora non formalizzato) a livello di società. Proprio le scelte societarie che avevano pesantemente condizionato la stagione precedente hanno definitivamente tagliato le gambe al Varese di quest’anno. “Questo per me è il momento più basso da quando sono qua, ma ciò non scalfisce il massimo impegno di tutti. Personalmente riesco a mantenere sempre la giusta serenità; sono qui da una vita, insieme a Lercara, e non mi tiro certo indietro. Tutto questo in campo lo abbiamo dimostrato lottando sempre”.

Dopo l’ottimo punto di Sesto San Giovanni, il Varese si è dovuto accontentare di un pareggio nella sfida interna contro l’Inveruno: “C’è un po’ di rammarico perché, passati in vantaggio e con l’uomo in più, speravamo di portare a casa i tre punti, ma oramai siamo concentrati su domenica”.
Il Varese, a + 1 dai playout, si giocherà un pezzo di salvezza in casa del Derthona, secondo Simonetto una gara “più difficile delle ultime due. Gli avversari vengono dalla vittoria in trasferta ad Arconate e non sarà facile affrontarli. Noi abbiamo bisogno di tre punti che, vista la classifica, varrebbero doppio. E’ una sfida troppo importante”.

Considerata la situazione fuori dal campo e il continuo rinvio delle promesse, com’è lo spirito? “C’è ancora fiducia, sicuramente in noi stessi. In momenti del genere se non c’è un gruppo forte è dura venirne fuori; il mister ci dà una grande mano ed è la base di tutto, ci fa lavorare tranquilli. Non nascondo che ci troviamo in una situazione spiacevole, ma quando scendiamo in campo il pensiero è solo legato alla partita. Dobbiamo lottare in tutti i modi”.
In conclusione, i suoi obiettivi personali: “Sognavo la C col Varese, un sogno al momento infranto, ma mai dire mai”. 

Elisa Cascioli