Frank Vitucci lo vide in Summer League su segnalazione dell’allora scout Simone Giofrè: un gran recupero difensivo, poi un altro e, alla terza volta, il coach veneziano disse: «Quello è il nostro centro, lo voglio!». Certo, perché laddove tutti pensavano a far canestro nei modi più impossibili così da suscitare l’attenzione degli scout possibilmente Nba ma anche delle società europee, Bryant Dunston aveva nella sua testa solo e soltanto quello che è tuttora il suo marchio di fabbrica: si vince come gruppo, e io voglio vincere!

Di fogli rosa in quell’annata 2012/13, poi passata all’archivio come quella degli “Indimenticabili”, quel figlio di un ufficiale Usa cresciuto col senso del dovere ben impresso contribuì non poco ad assicurarne alla Pallacanestro Varese.

Uno dei più entusiasmanti, per i cestofili a colori biancorossi, fu quello che, nella quarta giornata del girone di ritorno, indicò il netto successo (78-61 riporta il referto) contro la Virtus Bologna.

Quel pomeriggio del 17 febbraio 2013, Dunston sfoderò una super prestazione, con un 39 di valutazione complessiva che evidenzia a tutto tondo le ottime qualità di centro tra i più completi fra quelli che, in questa prima fase del XXI secolo, si sono visti sul parquet di Masnago.

L’aerea colorata era sua: 8 canestri su 10 conclusioni da due punti, cinque schiacciate per mostrare le sue straripanti doti atletiche; ma anche 4 stoppate, 6 rimbalzi e soprattutto 6 palle recuperate (ricordate che cosa disse coach Vitucci dopo averlo visto per la prima volta in azione oltreoceano?).

Quella di Dunston è la storia di un giocatore che ha saputo conquistarsi passo dopo passo il suo posto nel basket che conta. Il mondo dei college Usa lo vide in azione a pochi passi dalla casa natale, alla FordhamUniversity di New York, poi il salto in  Corea del Sud per approdare, a seguito di una breve parentesi greca, in Israele e quindi esplodere in tutto il suo talento proprio ai piedi del Sacro Monte.

Mancò poco perché quegli “indimenticabili” non lo fossero veramente anche sull’albo d’oro, con un nuovo titolo tricolore per la Pallacanestro Varese. Forse, soltanto che Dunston potesse essere protagonista anche nella decisiva gara 7 delle semifinali contro Siena. Lui, già straordinario per efficacia nelle prime sei partite della serie, fu messo ko da un infortunio proprio sul più bello. Peccato!

Antonio Franzi