Se l’obbiettivo della truppa di Castori è quello di fare tre punti sabato nella trasferta a Verona, quello della società biancorossa è di guadagnarne uno puntando all’eliminazione del punto di penalizzazione con il quale il Varese è stato punito dopo il patteggiamento per il calcioscommesse.
Il Presidente Antonio Rosati e l’avvocato della società, Stefano Amirante hanno spiegato oggi come si sta muovendo la società. Anche se il patteggiamento non è appellabile, esiste un cavillo. Pesoli, coinvolto per gli sms scambiati con Gervasoni è stato condannato non per illecito sportivo ma per condotta sleale. Per questa sanzione la condanna la minima non è più un punto, ma bensì un semplice richiamo. Quindi il Varese chiede un richiamo o al massimo sanzione economica. La faccenda si chiarirà definitivamente già giovedì a Roma presso la Corte di Giustizia Federale. Lo scopo è quello dir far accettare la via della revisione, un obbiettivo tutt’altro che facile considerando anche non ci sono neanche precedenti, mai nessuno l’ha presentata. Se dovesse essere accettata il Varese proseguirà chiedendo la restituzione del punto e una sentenza diversa. La decisione ci sarà entro venerdì.
“Pesoli, oltre ad aver creato un problema al Varese, ci ha dato un dispiacere, -le parole di Rosati -. Sabato a Verona vorrei dirgli due parole a quattrocchi. Gli avevamo consigliato di estraniare il Varese dalle colpe, lui è andato avanti a torto costringendoci a patteggiare e a pagare la multa di 30mila euro. Sabato potremmo essere a pari punti con il Verona…”.

Elisa Cascioli