I settori giovanili sono espressione della comunità di appartenenza e delle persone che all’interno lo animano con la propria passione, competenza e disponibilità. È con queste premesse che si può approcciare alla Polisportiva Dilettantistica Vergherese una realtà con oltre un quarantennio di storia alle spalle che da qualche stagione ha rinnovato la sua struttura organizzativa, puntando decisamente a una crescita della propria proposta calcistica.

Ad accompagnarci nella conoscenza delle realtà neroverde il Direttore generale, Anna Paola Chetoni, figura di riferimento nell’assetto direzionale e gestionale e responsabile del progetto di rinnovamento della Vergherese: “Siamo una società, tra le poche nel panorama dilettantistico del nostro territorio, ad avere il settore giovanile, la Juniores e Prima Squadra e anche la formazione degli amatori. La Vergherese copre un arco d’età che va dai bambini di 5 anni all’adulto non più in età per lo sport agonistico. Questa è una nostra peculiarità, che coinvolge tante persone unite dalla passione per il gioco del calcio”.

I numeri della Vergherese sono quelli di una realtà sportiva che incontra il favore dei giovani atleti e delle famiglie. In questa stagione i tesserati nel settore giovanile sono 150, con quasi tutta la filiera di squadre. Nelle annate delle scuola di base si registrano più di una formazione, eccezion fatta per gli Allievi 2001. “La Vergherese ha sempre avuto un buon numero di tesserati – prosegue Chetoni -. Quello che ci siamo proposti di fare, a fronte di numeri che si sono confermati elevati, è quello di alzare il livello della proposta calcistica. Il nostro obiettivo primario era quello di far uscire la Vergherese da una dimensione familiare, nella quale l’istruttore era un papà di uno dei ragazzi, per darle un taglio più professionale, con un impianto organizzativo ben definito e con persone competenti. Trasformare la Vergherese in una società nella quale i ragazzi possano compiere un percorso che li porti a un apprendimento pieno del gioco del calcio nel quale il risultato non è la misura di quello che stanno facendo. Noi insegniamo calcio, mettendo sempre al centro i bambini e i ragazzi e la loro crescita personale prima che calcistica”. 

Uno dei segni del buon lavoro iniziato a Verghera da cinque stagioni è la prossima affiliazione, all’interno del progetto “Sestante Azzurro”, al Novara calcio, come evidenzia il Direttore generale: “Giovedì 22 marzo presenteremo ufficialmente la nostra affiliazione al Novara calcio, con l’adesione al progetto “Sestante Azzuro”, un riconoscimento importante per noi, in quanto è stata la stessa società piemontese a chiederci di voler entrare. L’affiliazione non sarà un opera di immagine, ma avrà, già a partire da questa stagione, gli effetti concreti della partecipazione a corsi formativi per i nostri allenatori, a un affiancamento sul campo e a molteplici forme di collaborazione che ci porteranno ad elevare la nostra proposta calcistica, adottando la metodologia del club biancoazzurro”.

Questione di assoluta importanza per poter proseguire e dare sviluppo al progetto Vergherese sono gli aspetti organizzativi, chiamati a preparare e sostenere i progetti di sviluppo e le persone, elemento imprescindibile e vero differenziale, quali interpreti dell’attività sportiva. “La nostra scuola calcio si pone in modo ambizioso nei termini di insegnamento del gioco del calcio e, per fare questo, bisogna dotarsi di una struttura organizzata e con persone competenti. Io, come Direttore generale, coordino tutta l’attività, avvalendomi di collaboratori di piena fiducia e per i quali ho stima professionale e umana. Tra questi, Filippo Pedon è la persona a me più vicina. Pedon  è responsabile il responsabile dell’area tecnica e nel lavoro quotidiano di coordinamento che svolgiamo insieme, lui si occupa nelle specifico delle questioni tecniche di percorso dei vari gruppi squadra e singoli ragazzi attraverso la presenza sul campo, colloqui individuali e riunioni tecniche con i nostri allenatori, affiancamento nella redazione delle schede tecniche riguardanti i singoli atleti”. 

Quando si parla di area tecnica si parla di istruttori e allenatori. Nei criteri di scelta, le linee di condotta educative, la metodologia adottata si delineano l’offerta calcistica: “I nostri istruttori come prima caratteristica devono essere disponibili. Per disponibilità si intende nei confronti della società, dei ragazzi e nella voglia di formarsi e migliorarsi, attraverso la partecipazione a corsi della Federazione o privati. Oltre alla disponibilità nelle accezioni dette cerchiamo la competenza. Competenza comprovata da i diplomi Figc, siano essi Uefa B, Uefa C o Coni Figc, e dall’esperienza sul campo. Alla Vergherese in merito agli istruttori hanno fatto una scelta per certi versi poco diffusa: “I nostri istruttori che riteniamo più formati e con un livello di competenze calcistiche ed educative elevato abbiamo deciso di metterli nelle formazioni dell’attività di base, questo per favorire l’apprendimento dei fondamentali del gioco del calcio”.

L’attività settimanale mette in rilievo la disponibilità delle strutture, aspetto determinante: “Possiamo contare di due campi a 11, con fondo in erba. Uno, quello principale, è sito a Samarate, ed è dotato di spogliatoi, tribuna coperta e area attrezzata nella quale vengono giocate tutte le partite ufficiali e gli allenamenti delle formazioni dei Piccoli Amici, Primi calci e Pulcini, l’altro è a San Macario di Samarate ed è luogo degli allenamenti  delle formazioni della categoria Esordienti. Oltre ai due impianti comunali, svolgiamo la nostra attività anche all’oratorio di Ferno, nel quale è disponibile un campo a 9 in erba e uno a 7 in sintetico, dove si allenano le squadre del settore agonistico e nei campi dell’oratorio di Verghera, entrambi a 9”.

Infine, quando si parla di settore giovanile non si può fare a meno di confrontarsi con gli aspetti educativi: “La nostra linea a livello educativo è molto chiara e fatta di valori quali il rispetto e l’educazione. Se un ragazzo manca tal senso adottiamo interventi di carattere correttivo, che possano far comprendere lo sbaglio, perché siamo convinti che prima dell’aspetto sportivo venga la crescita della persona. Sulla questione educativa, che riteniamo parte fondamentale della nostra attività, siamo insieme con l’Amministrazione comunale con la quale abbiamo avviato dei progetti di inserimento in forma gratuita all’interno delle nostre squadre di alcuni ragazzi  sono sotto la tutela dei Servizi sociali”.
Nell’area educativa rientra anche la gestione del rapporto con i genitori e le forme di partecipazione all’attività sportiva del proprio figlio: “Il nostro primo interfaccia con i genitori è il dirigente accompagnatore della squadra, figura che rappresenta la società. Spesso, il dirigente accompagnatore è un genitore che noi formiamo e attraverso momenti a carattere informativo di natura regolamentare e comportamentale, perché possa essere consapevole del proprio ruolo e conscio di rappresentare la società. Nello specifico, il compito del dirigente accompagnatore è quello di raccogliere le istanze, le richieste di chiarimento da parte del genitore, non certo di dare risposte. Il secondo passaggio, quello dei colloqui, spetta a noi dirigenti responsabili”.

 Marco Gasparotto