La 31^ giornata di Serie D regala un match storico che permette di tornare indietro nel tempo, quello tra Pavia e Varese che hanno in comune il fatto di essere due “nobili decadute”. I confronti tra le due piazze, soprattutto in Serie C, sono stati molteplici e domenica prossima, doverle vedere giocarsi la salvezza in Serie D, “mette un po’ di tristezza” specialmente ai due doppi ex Edoardo Gorini e Mavillo Gheller.

gorini paviaIl primo ha indossato la maglia azzurra dopo nove stagioni in biancorosso: “Era il 2004 – racconta – e ci sono rimasto per due anni. I miei ricordi? Belli e positivi sia per l’ambiente che per i risultati. La prima stagione partimmo da ripescati e centrammo la finale playoff; l’anno successivo invece ci fermammo in semifinale. Mi sono trovato molto bene per la dimensione umana che ho trovato, la stessa che c’era nel Varese di Milanese. Questo tipo di ambienti mi hanno sempre accompagnato nella mia carriera, anche qui a Cittadella” dove l’ex difensore è viceallenatore, in Serie B.
“Ho parlato diverse volte degli anni trascorsi a Varese – continua Gorini – e sono indimenticabili. Ricordo volentieri anche quelli al Pavia, il gruppo era molto affiatato. Vederle soffrire tutte e due tra i dilettanti, dai quali è difficile uscire, mi fa sentire un po’ triste. Sono due squadre che mi sono rimaste nel cuore; mi tengo aggiornato sulle avventure del Varese e mi auguro che riesca a trovare una soluzione al più presto per tornare dove gli compete”.

 

gheller paviaCome Gorini, anche Mavillo Gheller passò dal Varese al Pavia; era il 2001 e vi rimase sino al 2004 per poi tornarvi nel 2011. “La prima esperienza è stata molto bella. Ottenemmo una promozione e ricordo la gestione vecchio stampo, familiare che c’era. Affrontai anche il Varese di Sannino nel 2003/2004. Disastroso invece l’ultimo anno dal punto di vista gestionale. Si puntò su un gruppo super giovane per prendere i contributi, ma nel momento di difficoltà non furono aiutati, anzi. Riuscimmo comunque a salvarci”.
Come le vedi oggi? “Il Pavia sta facendo il suo. E’ partita da neopromossa senza proclami e con persone serie che non vogliono fare il passo più lungo della gamba. Mentalmente sta meglio del Varese che vedo in grande difficoltà. Non voglio pensare che possa retrocedere sul campo”.
Gheller ai piedi del Sacro Monte ci è tornato recentemente, nell’anno dell’Eccellenza, e ha ancora il dente avvelenato: “L’ultima annata che ho vissuto in biancorosso è stata la più entusiasmante di tutte, fino a marzo è stata perfetta. Dopo la festa promozione in D si è sciolto tutto come neve al sole. Sono state fatte scelte sbagliate sul piano tecnico, è arrivato chi ha messo zizzania. A due anni di distanza si vede il lavoro del ds Merlin, i risultati non ci sono stati lo scorso anno e nemmeno nei primi mesi di quest’anno. Non si può dare tutta la colpa ai problemi societari; la squadra non girava nemmeno a inizio stagione quando le difficoltà economiche ancora non c’erano o comunque non si sapevano. Mi dispiace per chi è rimasto, Zazzi, Simonetto e Lercara; per chi ha vinto l’Eccellenza, e per i tifosi e la città, che meritavano e meritano di più. Le scelte si pagano e prima o poi tutto torna”.

Elisa Cascioli