Nei nostri occhi ci sono la sua difesa perfetta su Sergej Belov, che valse la vittoria chiave contro l’URSS per la Nazionale di Sandro Gamba alle Olimpiadi di Mosca ’80 terminate con un’eccellente medaglia d’argento, ma anche i tanti canestri decisivi segnati in maglia Pallacanestro Varese. E quindi, da allenatore, il trionfo tricolore con Sassari e ora la panchina azzurra insieme a quella di Cremona.

Certo, perché Meo Sacchetti è un uomo di basket a 360 gradi. Arrivato alla pallacanestro che conta senza saltare nessuno dei gradini indispensabili per essere un vero “uomo squadra”, giunse a Varese nel 1984, quando sulla carta d’identità gli anni erano 31.

Un mix di forza fisica, esperienza, capacità tecniche affinate partendo dalle palestre delle serie minori per poi approdare ventenne ad Asti, ma anche un’astuzia e una competenza speciale nel cogliere in anticipo quello stava per succedere sul parquet: queste le sue doti, su cui l’allora patron Toto Bulgheroni e coach Riccardo Sales contavano per far fare un salto di qualità a una squadra ormai ricostruita dopo il cambio di proprietà dell’inizio degli anni ’80.

Capitan Meo rispose alla grande: per tutta la seconda parte del decennio fu uno dei pilastri di quel quintetto che fece vedere un basket spumeggiate, sebbene non premiato da un successo finale, troppe volte complice lo zampino della sfortuna. Tanto più pesante con lui, fermato a un passo dalla possibilità del titolo tricolore ’90 dall’infortunio al ginocchio, subito nelle finali playoff contro Pesaro, che poi mise ko la sua carriera di giocatore.

Per Sacchetti sull’albo d’oro non c’è nessun trionfo con la maglia della Pallacanestro Varese. Resta però l’affetto corale per un uomo e un atleta in grado di regalare, partita dopo partita, grandi soddisfazioni al gran popolo degli appassionati del basket in chiave bosina.

Così, in quella nona giornata del girone di ritorno del torneo 1988/89, contro la Caserta di un super Oscar da 32 punti, Meo condusse la sua Divarese a un brillante successo per 96-89: il tabellino del capitano parla di 23 punti con 8/8 ai tiri liberi e un buon 19 di valutazione.

Antonio Franzi