È una Capo d’Orlando che non ha mai smesso di cambiare assetto, sin da quando nelle battute iniziali della stagione ha ceduto il suo miglior giocatore (Justin Edwards, esterno da 13.4 punti, 5.8 rimbalzi e 3.3 assist di media nelle sette gare disputate in Serie A) in Corea e ha deciso dopo appena tre gare di fare a meno dell’ex prospetto NBA Damien Inglis per motivi comportamentali.

Il calvario dei siciliani non è iniziato da subito, considerando che nel girone d’andata sono comunque arrivate cinque vittorie, ma ora la Betaland non vince una partita dal 17 dicembre. Sconfitta dopo sconfitta, peraltro con scarti epocali, i siciliani si sono ritrovati sempre più soli – con la sola compagnia di Pesaro – sul fondo e la sconfitta nello scontro diretto con la VL ha sancito l’aggancio. Certo, Capo mantiene la differenza nella differenza canestri con i marchigiani ed è quindi penultima, ma sembra ad oggi la più probabile candidata per la retrocessione.

Il -48 rimediato a Trento, ultima disastrosa sconfitta di una lunga serie, ha portato la dirigenza all’esonero di Gennaro Di Carlo e all’assunzione dell’esperto coach Andrea Mazzon. Un tentativo arrivato dopo aver cambiato praticamente l’intero roster: tra i tagliati si contano anche l’attuale centro biancorosso Mario Delas e l’ex Eric Maynor, che non ha mai ingranato in biancoblù ed è stato tra i principali imputati della pessima stagione dell’Orlandina.

Ora la stagione della Betaland è a un bivio perché non ci sono più possibilità di cambiare e perché con il nuovo allenatore la scossa deve arrivare subito, altrimenti un’eventuale vittoria di Pesaro potrebbe far precipitare i siciliani all’ultimo posto e aggravare una crisi che ormai va avanti da addirittura quattro mesi. Per questo Varese non può sottovalutare un incontro che, sulla carta, dovrebbe risolversi in una larga vittoria della Openjobmetis.

Il playmaker titolare dell’Orlandina è Adam Smith, arrivato dalla Legadue, che ha esordito settimana scorsa con 12 punti e 4/10 al tiro. Al suo fianco parte in quintetto Vojislav Stojanovic (11.8 punti, 4.8 rimbalzi e 3.8 assist di media), probabilmente una delle poche note positive della Betaland di quest’anno: il giovane serbo (classe 1997), di rientro da un lunghissimo infortunio, ha già fatto registrare tre gare sopra i 20 punti segnati nel girone di ritorno.

Da ala piccola gioca un altro giocatore arrivato da poco, Nick Faust (12.3 punti e 3.9 rimbalzi), che ha avuto un rendimento altalenante nelle sue prime sette partite in Sicilia. Da ancora meno è arrivato Valery Lykhodey (15.2 punti, 6.6 rimbalzi e 42.3% dall’arco), che però ha già offerto prestazioni notevoli e sembra essere uno dei pochi giocatori di livello del roster biancoblù.

Da centro, dopo la partenza di Delas, gioca l’ex fortitudino Justin Knox (12.3 punti e 8.3 rimbalzi nelle sue prime tre partite con l’Orlandina) e alle sue spalle c’è un ex di turno, quel Luca Campani (8.9 punti e 3.7 rimbalzi con il 65.8% da due) che ha ritrovato con profitto il campo dopo i tantissimi fastidi al ginocchio che hanno condizionato anche la sua avventura in biancorosso.

Tra le riserve spicca il lituano Arnoldas Kulboka (8.4 punti e 3.5 rimbalzi), che ad appena 20 anni ha già dimostrato di potersi ritagliare un ruolo nel massimo campionato italiano. C’è poi l’esperienza di Engin Atsur (7.9 punti e 3.3 assist), giocatore che può vantare un notevole curriculum europeo (anche in Eurolega ed Eurocup). Chiudono le rotazioni i giovani Donda e Galipò.

Filippo Antonelli