Dopo la lunga serie di campionati vinti, lo specialista della Serie D Salvatore Iacolino era stato individuato come il tecnico perfetto per riportare il Varese tra i professionisti. Nell’estate scorsa, il Varese di Taddeo e Basile era carico di speranze, pieno di progetti faraonici, pronto alla scalata con una grande squadra. Ben presto però la cruda realtà si è scontrata con i sogni, tanti protagonisti (Foresti e Taddeo in primis, poi anche i soci Reeser e Russo) hanno pian piano abbandonato la nave e a dicembre c’è stato un grande cambiamento con un taglio drastico delle spese legate alla prima squadra.

Il mister Salvatore Iacolino ha salutato il 28 novembre dando le dimissioni un po’ a sorpresa. Poi la squadra è stata affidata a Paolo Tresoldi che guidava la formazione Juniores. Il tecnico piemontese non si è lasciato male col club: “Nei miei riguardi sono sempre stati rispettati gli impegni presi – sottolinea – e da quel punto di vista non ho avuto problemi. Tuttavia non c’erano più le condizioni per andare avanti, in sostanza la società già non c’era più. Io ho preso quella decisione perché per me la situazione era diventata troppo pesante e non riuscivo nemmeno più a sostenere i continui viaggi. Fare avanti e indietro tutti i giorni da Torino mi pesava moltissimo ed era oramai insostenibile e poi il campionato era praticamente già perso”.

Il Varese è rimasto coi giovani a cercare di lottare per mantenere la categoria: “E’ stata fatta la scelta giusta di abbassare le spese, ma la squadra non è cambiata molto rispetto a quella che avevo io. Sicuramente è stato tolto peso all’attacco, ma difesa e centrocampo sono sostanzialmente gli stessi”.
Quindi la squadra può salvarsi? “Credo ce la possano fare. Manca qualche risultato in casa, vederlo lì in classifica mi dispiace molto. Sarà una bella lotta e mi auguro che riesca a vincere la guerra”.

Ci sarebbe da vincere anche la battaglia fuori dal campo: “Su quel fronte non so esprimermi perché conosco troppo poco la piazza e l’ambiente. Mi auguro che non faccia una fine tragica, ma che riesca a risanare tutto, magari con l’arrivo di qualcuno”.

Nella zona alta è oramai lotta a due: “Sì, il discorso oramai è tra Como e Gozzano e penso che alla fine la spunterà il Gozzano, anche se non si sa mai. E’ un campionato bellissimo, su 20 squadre, le 12 lombarde hanno dato grandi qualità. Credo sia il più difficile degli ultimi anni”.

Il futuro di Iacolino? “A dicembre mi ha chiamato il Lecco, ma non sarei potuto andare. Al momento non si è messo ancora nulla. Vedremo”.

Elisa Cascioli