Oltre i luoghi comuni. Facile dirlo. Poi a farlo è tutta un’altra cosa. Ma con un titolo così, attenzione ed interesse sono certamente garantiti. Il tema in questione è quello scelto da coach Marco Crespi (attuale CT della Nazionale Italiana Femminile di Pallacanestro e color commentator per il basket NBA su Sky Sport), per la relazione/speech universitario/clinic che farà da corredo di spessore alla seconda edizione del “Premio di Merito Panathlon La Malpensa – LIUC”, in agenda martedì 17 aprile alle 18.30 presso l’aula Bissolati dell’ateneo di Castellanza. L’evento è stato presentato ieri in conferenza stampa a Palazzo Brambilla alla presenza del primo cittadino locale Mirella Cerini (“Sono molto concreta. Mettere a disposizione fondi oggi è rappresenta uno sforzo lodevole”), del presidente del club organizzatore Enrico Salomi (“Sarà la festa dei ragazzi per cui noi ci mettiamo volentieri a disposizione”), e della Responsabile del Diritto allo Studio della LIUC dott.ssa Sabrina Belli (“Onorati dal percorso di questa iniziativa”).

La borsa di studio (del valore di 1.000 euro), premierà uno studente selezionato per meriti accademici ed iscritto al 2° e al 3° anno del “Corso di Laurea in Economia” della “Carlo Cattaneo”, percorso “Management dello sport e degli eventi sportivi”. Formula che l’anno passato ha premiato Davide Perilli, presente come testimonial alla consegna del riconoscimento di martedì prossimo.

L’indirizzo universitario in oggetto verrà poi illustrato dal prof. Enrico Prandi, docente di “Marketing e Tecniche della Comunicazione nell’industria e delle società sportive”, già Presidente del Panathlon International nonché ex numero uno della Lega Basket Serie A. Perché alla fine tutto ruota intorno al “gioco”. Quel “gioco” (secondo una formula cara agli iniziati della spicchia). Attraverso una morale parimenti dolce e crudele che coach Marco Crespi ha testato di suo andando ad un tiro di Janning dallo scudetto del 2013/2014. Quello vissuto sulla panchina della Mens Sana Siena. Una parabola umana e sportiva in parti uguali, tracciata mirabilmente in “#somethingdifferent”, l’instant book dedicato a quella struggente, irripetibile stagione. “L’ultimo tiro. Perché la pallacanestro alla fine si riduce all’ultimo atto. A un dentro o fuori. Hanno inventato il basket perché la vita da sola non basta”.              

Giovanni Castiglioni