A lungo ultima in classifica nel girone d’andata, per la Happy Casa è stata proprio la vittoria nel supplementare su Varese a rappresentare un punto di svolta in una stagione comunque non facile. Non si può parlare di cavalcata – soprattutto se paragonata a quella della Openjobmetis – ma comunque Brindisi si è presto tolta dalla mischia, anche se virtualmente non ha ancora blindato la salvezza: i pugliesi mantengono due vittorie di vantaggio sulla coppia Capo d’Orlando-Pesaro.

Dopo aver ceduto a metà stagione il fortissimo Cady Lalanne (15.7 punti e 9.9 rimbalzi di media), Brindisi ha perso di recente per infortunio anche il suo leader Nic Moore (13 punti e 3.8 assist), che all’andata segnò 13 punti. In assenza di Moore, parte da playmaker il brindisino Marco Giuri (7.5 punti e 2.2 assist). Al suo fianco c’è Scott Suggs (11.2 punti), che ha talento offensivo ma non ha mai trovato costanza nell’arco di questa stagione. Nel reparto ali ci sono due giocatori in grado di agire da playmaker occulti della squadra, ovvero MilenkoTepic (8.3 punti e 3.6 rimbalzi) e Donta Smith (11.1 punti, 5.4 rimbalzi e 3.5 assist): il primo è un veterano europeo di lungo corso, con tanti anni di esperienza anche in Eurolega; il secondo eccelle in tutte le fasi del gioco e all’andata seppe impressionare con 22 punti (7 nell’overtime), 6/6 dal campo e 6 assist. Sotto canestro c’è Tau Lydeka (12.1 punti e 7.1 rimbalzi), giocatore di grande solidità e concretezza.

L’elemento più interessante della panchina è il giovanissimo Blaz Mesicek (classe ’97), che nel girone di ritorno ha superato per tre volte i 15 punti segnati. In rotazione anche Antonio Iannuzzi (5.5 punti e 4.4 rimbalzi nelle otto partite disputate con la maglia di Brindisi), le cui quotazioni sono in calo dopo la grande stagione con l’Orlandina l’anno scorso, e l’arcigno difensore Marco Cardillo (1.6 punti e 1.3 rimbalzi).

Occhio a… Donta Smith – È nato a Louisville (Kentucky) il 27 novembre 1983 ed è anche in possesso del passaporto venezuelano. Non ha giocato in NCAA, ma uscendo da un junior college (Southeastern Illinois) è comunque riuscito a guadagnarsi una chiamata al Draft NBA del 2004: lo hanno pescato gli Atlanta Hawks con la 34. Nelle due stagioni in NBA è sceso in campo per 61 volte, riuscendo però a giocare per appena 9.1 minuti di media. Lasciati gli Stati Uniti, ha incominciato un lungo pellegrinaggio in giro per il mondo che lo ha portato a giocare stagioni intere o spezzoni in Cina (tre volte), Australia (una), Porto Rico (cinque), Venezuela (tre) e Messico (una). In Europa ha giocato per la prima volta nel 2007 (Academic Sofia in Bulgaria) e poi ha fatto ritorno nel 2012, rimanendo per ben quattro stagioni in Israele: le prime due con il Maccabi Haifa e le altre due con l’HapoelJerusalem; con entrambe le compagini ha disputato l’Eurocup. È approdato a Brindisi nel dicembre del 2017 per prendere il posto di Brian Randle. È un giocatore versatile e altruista, con ottimi fondamentali tecnici e buon atletismo. Smith e il compagno di reparto Tepic, di fatto, sono intercambiabili nei ruoli di ala piccola e ala grande.

Filippo Antonelli