Si apre quest’oggi la 101^ edizione del Giro d’Italia. 3562 km da Gerusalemme a Roma. Partenza inedita per la corsa rosa, prima tra le grandi gare a tappe “esportata” al di fuori dell’Europa.
Breve sintesi: oltre 44000 km di dislivello complessivo, due prove contro il tempo, sette tappe per i velocisti, sei frazioni di media difficoltà, otto arrivi in salita, e sei tappe da segnare col “cerchiolino rosso”, per coloro che vorranno giocarsi la vittoria finale. Ma adesso analizziamo l’intero percorso nel dettaglio. La Grande partenza della corsa rosa avverrà questo pomeriggio a Gerusalemme con una cronometro individuale di 9,7 km, abbastanza ondulati, per le vie della città israeliana.
Seconda tappa riservata alle ruote veloci, quella che i corridori percorreranno tra Haifa e Tel Aviv; inoltre, i 167 km di gara, assegneranno la prima maglia azzurra sul GPM di Zikhron Ya’Aqov. Si preannuncia una domenica di grande spettacolo con la terza e ultima frazione in Israele; nella Be’er Sheva – Eilat, di 229 km, il gruppo percorrerà il deserto del Negev, per poi concedersi un arrivo in leggera discesa che potrebbe favorire nuovamente i velocisti.

IN ITALIA: SICILIA
Siamo a lunedì 7 maggio, e la corsa rosa farà rientro in Italia; qualche ora di riposo per poi ripartire il giorno dopo dalla Sicilia, con 198 km tra le località di Catania e Caltagirone. Questa quarta tappa potrebbe già mostrare le varie condizioni di chi ha grandi ambizioni nella classifica generale.
Stesso discorso per la seconda tappa in terra siciliana, da Agrigento a Santa Ninfa (Valle del Belice) di 153 km; nessuna pendenza rilevante, ma diverse salite che potrebbero già segnare una leggera differenza. Ultima frazione nell’isola mediterranea da tenere tutti incollati allo schermo: partenza da Caltanisetta e arrivo sull’Etna (164 km). Primo grande, anzi, grandissimo appuntamento per i big del gruppo. La salita verso il monte, ovviamente di prima categoria, misura 15 km e tocca punte massime del 12%.

Cartina Giro 2018ABRUZZO IN MEZZO AL TERREMOTO
Approdo della carovana in Calabria, e terza frazione dedicata ai velocisti. Nella Pizzo Calabro – Praia a Mare, di 159 km, la risalita dalla punta dello stivale, sarà un semplice step che anticiperà un weekend abbastanza nervoso. Sabato 9, infatti, il gruppo ripartirà ancora da Praia a Mare, per poi arrivare, dopo 209 km, davanti al santuario di Montevergine di Mercogliano. La salita finale misura 17 km, ma non dovrebbe creare troppo scompiglio. Situazione diversa per la nona tappa da Pesco Sannita a Campo Imperatore. Passaggio sul GPM di Roccaraso e Calascio in direzione Gran Sasso: 26,5 km con pendenza massima del 13% nei 7 km finali. Partenza in Campania, arrivo in Abruzzo per una frazione che torna protagonista della corsa rosa dopo ben diciannove anni. Ultimo vincitore? L’indimenticabile Marco Pantani. Secondo giorno di riposo nelle zone terremotate in Abruzzo, una terra devastata, annientata, che ritrova con la corsa rosa quel raggio di sole che si merita. La carovana ripartirà dalla Penne – Gualdo Tadino, di 239 km, la tappa più lunga di questo Giro.

NEL RICORDO DI SCARPONI
Altra tappa, altro ricordo struggente con la frazione da Assisi a Osimo (156 km), che transiterà da Filottrano, il paese natale del compianto e tanto amato Michele Scarponi, e dove sarà posizionato il secondo traguardo volante. Nel finale è presente uno strappo di 1,8 km al 6% che potrebbe favorire, anzi, ingolosire la fuga, ma anche qualche big che vuole testare la gamba e tenere d’occhio la condizione degli avversari. Ripartenza ancora da Osimo in direzione Imola; 214 km con un finale a circuito. Ma prima il gruppo transiterà sul GPM di quarta categoria di Tre Monti, collocato a 7 km dall’arrivo; per poi concludere la tappa nella storica pista automobilistica. 18 maggio, un’altra frazione commemorativa, con la Ferrara – Nervesa della Battaglia, che celebrerà i 100 anni dalla fine della Grande Guerra, e che porterà i corridori nel cuore delle Alpi.

NEL CUORE DELLE ALPI
Siamo a sabato 19, da qui si inizia a fare sul serio: partenza da San Vito al Tagliamento, poi, Monte di Ragogna, Avaglio, Passo Duron, Sella Valcalda e infine, sua maestà, il Monte Zoncolan. Salita storica e dal fascino unico; un ricordo molto speciale per i varesini, che nel 2010 assistettero alla rinascita dell’idolo locale Ivan Basso, padrone assoluto di quella frazione che lo portò, da lì a una settimana, al trionfo all’Arena di Verona. Il weekend si concluderà con un’altra frazione da mal di gambe puro fra Tolmezzo e Sappada (176 km). Quattro gran premi della montagna: Passo della Mauria, Passo Tre Croci, Passo di Sant’Antonio e Costalissoio.

ULTIMA SETTIMANA
Ad aprire l’ultima settimana del Giro sarà la seconda cronometro individuale prevista fra Trento e Rovereto. Una prova contro il tempo lunga ben 34,2 km disegnata a pennello per gli specialisti. Nella Riva del Garda – Iseo ci sarà con ogni probabilità la penultima occasione per i velocisti, ma anche per i fuggitivi, visti i continui saliscendi durante i 155 km di corsa. Da qui inizia il conto alla rovescia verso il traguardo di Roma, con una tre giorni decisiva per chi vorrà giocarsi tutte le carte a disposizione per conquistare la maglia rosa. Si riparte dal milanese, precisamente da Abbiategrasso per poi salire verso Prato Nevoso. I primi 130 km sono completamente pianeggianti ma saranno i 5,4 km di salita verso Novello e l’ascesa verso il traguardo, di 13,9 km, a scremare in maniera incisiva il gruppo dei big.

LO SPRINT FINALE VERSO A ROMA
Stesso discorso per la terzultima tappa da Venaria Reale a Bardonecchia/Jafferau, con l’ascesa verso il Colle del Lys, lo storico Colle delle Finestre, Cima Coppi di questa 101^ edizione del Giro, discesa verso il Sestrière, e infine i 7,2 km con pendenze massime del 14%, verso Jafferau. Siamo alla penultima tappa, la corsa verso la maglia rosa è tutta nelle mani della Susa-Cervinia (214 km). Nei 90 km finali, il gruppo dovrà affrontare un tris di ascese da brividi: Col Tzecore, Col St.Pantaléon e l’ascesa verso Cervinia, dura nei primi km, più dolce sul finale. Da questo momento si saprà il nome del padrone del Giro d’Italia 2018. Chiusura spettacolare e trionfante nella città eterna. Dopo nove anni, la corsa rosa ritornerà a Roma, con un circuito di 11,5 km tra le vie della città eterna. Un traguardo emozionante e significativo, che accoglierà a braccia aperte il gruppo, anzi, i corridori, gladiatori per un giorno.

Lisa Guadagnini