Sono stati pubblicati in mattinata i risultati delle votazioni relative agli LBA Awards, i premi assegnati da Legabasket per i migliori del campionato in alcune categorie. La giuria è composta dai general manager, dagli allenatori e dai capitani delle sedici squadre partecipanti alla Serie A di basket. Lo strepitoso girone di ritorno dei biancorossi è stato premiato con tanti voti nelle tre categorie in cui Varese aveva rappresentanti di spicco.

Ed è così che Attilio Caja, 22 anni dopo la prima volta (al termine della stagione 1995/1996 trascorsa sulla panchina di Roma), si è aggiudicato il premio di allenatore dell’anno con 175 punti, arrivando davanti con ampio margine ai colleghi Andrea Diana (Brescia, 117) e Marco Sodini (Cantù, 90). Per il tecnico pavese si tratta di un riconoscimento importante perché, da quando è stato istituito il premio nel 1993, solo cinque allenatori lo hanno vinto almeno due volte: Ettore Messina (3), Carlo Recalcati (2), Cesare Pancotto (2) e Andrea Trinchieri (2), oltre appunto a Caja (2).

È la quarta volta, dal 1993, che un allenatore di Varese riceve questo riconoscimento: ci riuscirono Dodo Rusconi per la stagione 1994/1995, Carlo Recalcati per la stagione 1998/1999 e Frank Vitucci per la stagione 2012/2013. Sebbene nell’ambito degli LBA Awards 2017/2018 i biancorossi siano stati premiati solo in questa categoria, comunque i riconoscimenti sono stati molteplici anche in altri campi.

Per esempio per quanto riguarda l’MVP, il miglior giocatore della stagione. Premio che è andato a Jason Rich (192 punti) davanti a Christian Burns (67) e al biancorosso Stan Okoye (45). Un podio tutt’altro che disprezzabile, considerando che Okoye ad inizio stagione era considerato un oggetto misterioso: solido e costante nei due anni in Legadue, grezzo e poco talentuoso tre anni fa nella sua prima esperienza a Varese. Okoye quest’anno ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, di essere diventato un elemento da alta Serie A.

È stato infine riconosciuto anche il lavoro di Claudio Coldebella, che fin dall’estate scorsa ha battuto il tasto sull’obiettivo salvezza e sulla volontà di fare il massimo possibile con le poche risorse a disposizione, costruendo una squadra composta da giocatori vogliosi di fare un passo avanti nelle proprie carriere e con una forte identità difensiva e di gruppo. Missione compiuta, verrebbe da dire, guardando ai risultati. Coldebella (83 punti) è arrivato terzo nelle votazioni per il miglior dirigente dietro ai colleghi Federico Casarin (Venezia, 136) e Sandro Santoro (Brescia, 117).

L’unico premio che non ha visto elementi della Openjobmetis sul podio è stato quello assegnato al miglior under 22 della stagione che sta per terminare. Ha vinto, sbaragliando la concorrenza, Diego Flaccadori (164 punti) della Dolomiti Energia Trentino, un classe ’96 che ha già dimostrato negli scorsi Playoff di essere un giocatore decisivo e di grande talento. Alle sue spalle sono arrivati Leonardo Candi (Reggio, 65) e Alessandro Pajola (Bologna, 53).

Filippo Antonelli