L’estate del calcio varesino è appena cominciata, ma iniziano ad arrivare già le prime novità in merito ai movimenti delle società per la prossima stagione. Il Calcio Bosto, che ha lanciato il progetto prima squadra un anno fa raggiungendo al primo colpo la promozione in Seconda Categoria, ha comunicato ieri sera il nome dell’allenatore che andrà a sostituire Daniele Perri: il mister uscente, al termine della sfida finale con la Sommese, aveva anticipato che sarebbe stata la sua ultima gara in gialloblù.

A Capolago si concretizza un gradito ritorno, quello di Michelangelo Epifani, che dopo gli anni nel settore giovanile del Bosto aveva allenato Belfortese (in Seconda e in Prima Categoria) e Besnatese (in Promozione). La Besnatese ha annunciato ieri di aver puntato su Rasini, ex San Marco in Prima. Proprio dalla sua ultima stagione a Besnate parte Epifani nella nostra intervista: «L’obiettivo salvezza è stato raggiunto, ma per la rosa che avevamo a disposizione, soprattutto in alcuni giovani, ad inizio anno si sperava di poter ambire anche ai Playoff».

«Per come abbiamo giocato contro le migliori, lo avremmo meritato. È anche vero però – ha proseguito Epifani – che durante il percorso abbiamo buttato via punti contro squadre oggettivamente inferiori. Il bilancio è comunque positivo: l’impegno della società e dei ragazzi è stato totale, ma è sempre il campo ad avere ragione. È comunque esperienza che si accumula e serve per il futuro».

A Besnate mister Epifani ha ottenuto due salvezze tranquille e ha costruito un forte legame con l’ambiente: «Due anni molto positivi. La Besnatese è una società a 360 gradi, è fatta di persone che si fanno in quattro per darti la possibilità di allenare. Vogliono tutti bene a questa squadra, è un ambiente particolare con tifosi speciali. Per questo motivo ci sono tante persone che ci tengo a ringraziare, sperando di non dimenticare nessuno. Parto dal presidente Rolando, una persona squisita, sarebbe da filmare durante le partite per quanto soffre. C’è Paolino nello spogliatoio, il massaggiatore Francesco, il preparatore atletico Samuele Gallon, Andrea Bordoni che mi ha aiutato sul campo e poi Cesarino che dà una mano alla dirigenza».

«Un gradino sopra agli altri, per come ho legato con lui, c’è Ezio, che per la Besnatese fa tutto: lo ringrazierò per tutta la vita per quello che fa a Besnate. Non ultimo – continua Epifani – Paolo Pozzi, che mi ha dato per primo la possibilità di allenare in Promozione: ci siamo sempre confrontati, è una persona a cui devo tantissimo. La rosa che ho avuto a disposizione in questi due anni mi ha sempre garantito il massimo impegno, ringrazio tutti i ragazzi e in particolare i capitani Randon e Comani. Infine i tifosi, sempre vicini a questa squadra e credo di poter dire anche sempre dalla mia parte, anche se qualche volta si sono arrabbiati con me. Li ho salutati settimana scorsa, abbiamo un rapporto che penso rimarrà anche in futuro».

L’esperienza, lo si capisce dalle sue parole, è stata intensa. Difficile dunque identificare dei momenti memorabili in particolare: «Il primo giorno di due anni fa – racconta il mister – fu un’emozione incredibile: sono arrivato lì e avevo a disposizione quattro o cinque persone che si davano da fare per me, non ero abituato a questo. I momenti significativi a Besnate li vivi tutti i giorni in allenamento: c’è sempre qualcuno che è lì e ti dà un qualcosa in più tra dirigenti, tifosi e allenatori del settore giovanile. Poi ovvio, anche la prima salvezza è stata un momento indimenticabile».

Nel domani di Epifani, però, c’è il Bosto in Seconda Categoria: «Ho passato tanti anni da allenatore in gialloblù, è un ambiente che conosco. Andare via da Besnate non è semplice, ma allenare il Bosto è principalmente una scelta di cuore, anche in relazione alle tante persone che conosco, Mauro Brattesani e Davide Giardini in primis. Per certi versi si può fare un’associazione con Besnate: le persone che fanno parte della società sono dello stesso livello. E poi è una sfida e le sfide mi piacciono: voglio capire se ho qualche qualità da poter mettere a disposizione del Bosto».

Epifani a Capolago ritroverà anche tanti giocatori che ha già allenato e con cui, negli anni della Belfortese, ha costruito un’atmosfera magica: «Se conosco bene questi ragazzi, la magia al Bosto c’è già. Sono cresciuti negli ultimi anni perché il lavoro di chi mi ha preceduto è stato positivo: se, guardando i nomi, la Terza Categoria stava stretta a questa rosa, penso che in Seconda si possa comunque far bene. A me poi piace lavorare con i giovani: la mia speranza è che la società introduca nuovi giovani e mi dia la possibilità di provare a migliorarli».

Filippo Antonelli