Il piano della Serie A per le Squadre B nella Serie C. Quella che per mesi (facciamo pure per anni), è stata prima un’ipotesi e poi (in qualche modo), una necessità, da ieri è diventato un format codificato dalla FIGC. Il Commissario Straordinario Roberto Fabbricini ha controfirmato l’atto che rende operativa la modalità di integrazione degli organici della Serie C per la stagione 2017/2018. In caso di defezione (o di esclusione) dei club aventi acquisito il diritto sportivo alla partecipazione al prossimo campionato, l’ordine di sostituzione stabilito dalla federazione prevede prima una Seconda squadra di società di Serie A, poi una retrocessa dalla Serie C, infine una ripescata dalla Serie D. E così via in alternanza nel caso in cui gli slot fossero più di 3. Per la Serie D Cavese e Como sarebbero in prima fila avendo vinto i rispettivi playoff e potendo contare su storico, strutture e spettatori adeguati al passaggio di categoria. Ma il nodo di stretta attualità riguarda chiaramente le seconde squadre. A seguire posologia spicciola della grande novità della Serie C 2018/2019.

Chi. Attualmente solo 5 club di Serie A (Juventus, Inter, Milan, Atalanta e Fiorentina) hanno esplicitamente dichiarato la loro disponibilità ad allestire una Seconda squadra. L’ordine di cui sopra dovrebbe anche essere (all’ingrosso), quello di priorità. Probabile ci sia spazio per una (forse due), non di più.

Come. Il ranking delle seconde squadre verrà stabilito attraverso un punteggio così calcolato: 40% dal cosiddetto “Coefficiente Azzurro” (in estrema sintesi, il numero delle presenze dei propri giocatori nelle nazionali giovanili dall’Under 15 all’Under 21 nell’ultimo triennio); 30% dal piazzamento nell’ultimo campionato; 30% dalla media spettatori dal 2012 al 2017.

Quanto. La partecipazione alla serie C prevede un contributo straordinario di 1.200.000 euro da versare alla Lega competente. L’incomodo assolverebbe tutti gli impegni economici e di garanzia. Scontato aggiungere che le società dovranno disputare le proprie gare interne in un campo di gioco omologato per la categoria.

Perché. Sull’utilità delle seconde squadre si è detto e scritto a sfare. Evoluzione del nostro calcio, crescita giovanile, valvola di sfogo degli spesso pletorici organici della Serie A. Tutte buone (o in ogni caso plausibili) motivazioni per una svolta in cui la Serie C farà da laboratorio. O (per i più cinici), da cavia.

Insomma, dallo Scanzorosciate alla Juventus, o all’Inter, o al Milan (seppur con le seconde squadre) nel giro di poche settimane? Per la Pro Patria l’oroscopo potrebbe davvero essere quello.

Giovanni Castiglioni