Pagelle finali a manica larghissima. Perché dopo promozione e Scudetto un buon voto non si nega davvero a nessuno.
CENTROCAMPISTI
Giacomo Pettarin 8,5: Quanto è cruciale lo si capisce quando non c’è. Entra sottopelle come nessuno. E poi (com’è, come non è), ha sempre un posto prenotato al tavolo della promozione. Il capitano vero. In parole ed opere. Anche quando la fascia cinge il braccio di altri. Masterizzato
Donato Disabato 7,5: C’è una Pro Patria con Dido e una senza. Quella con (da titolare), segna 2,1 gol a partita. Quella senza, meno di uno. Serve altro? Raffinato
Riccardo Colombo 7,5: 16 anni dopo il fagnanese è il punto di contatto tra due promozioni. Allora burba, oggi congedante. Da mezzala fatta e finita a all around con finali di gara da centrale difensivo. La verita? Decisamente meglio nel ruolo originale. Nostalgico
Francesco Gazo 7,5: Possibile fare a meno di lui? No. Perché a Busto più che altrove la classe operaia va sempre in paradiso. Metallizzato
Alex Pedone 7,5: Quando accende, spacca. Quando spegne, fa venire i nervi. Mai banale, il Pedo è una cosa dalla panchina, un’altra dal primo minuto. Paradosso? Per niente. La doppietta in semifinale con l’Albissola il manifesto del suo enorme potenziale. Riservista
Matteo Arrigoni 7: Fa tutto. Ma proprio tutto. Persino il (fintissimo) centravanti a Lumezzane. A Ciliverghe mette anche il gol della staffa. Simbolo virtuoso della fanteria tigrotta. Factotum
Jacopo Mozzanica 7: 24 presenze in campionato, solo 5 da titolare, 27’ di presenza media in campo. Complementare nella sostanza, non nella forma. La sua mandrakata con la Virtus Verona (forse) il gol più bello di stagione. Parcellizzato
Filippo Ghioldi 6,5: A Ivan Drago piace talmente tanto da maneggiarlo con estrema cura. Fa svoltare la partita con la Romanese, elettrizza le due sfide di Poule Scudetto. Di lui (per la cronaca, ’98 prodotto del vivaio), sentiremo ancora parlare. Promettente
ATTACCANTI
Mario Alberto Santana 8,5: 27 punti (Poule Scudetto inclusa) con 16 reti segnate. Cioè, 1,69 ogni porta violata. Freddi numeri. Per un Marito caldissimo. A 37 anni (da compiere), il patagonìco dispone ancora a piacimento delle difese altrui. Incandescente
Giuseppe Le Noci 8: In letargo nel primo trimestre, si sveglia a novembre e mette a nanna chiunque gli capiti a tiro. Onnipotente da palla inattiva, vede cose che voi umani non potreste immaginarvi. Poetico
Niccolò Gucci 7,5: Comincia da terzo incomodo. Poi gioca (davanti), più di tutti. I loggionisti gli imputano le topiche fatali con Rezzato e Pontisola. Ma dalla parte del bomber di Bagno a Ripoli ci sono 11 centri (6 decisivi da 18 punti) e 3 assist in 35 presenze. Contabilità al di là del bene e del male. Sottostimato
Elia Bortoluz 6,5: Toro Scatenato segna gol pesantissimi (Caravaggio, Romanese e Grumellese). Purtroppo però, sono solo 3. Prima o poi diventerà un crack. Prima o poi? Spiazzante
ALLENATORE: Ivan Javorcic 9: Cresce lui, cresce la squadra. Processo empatico che vale anche a parti invertite. La perfetta osmosi con il gruppo ne traccia lo status di tecnico ormai compiuto. Esemplare
DIRETTORE SPORTIVO: Sandro Turotti 9: Turotti II: la vendetta. E’ il vero regista di promozione e Scudetto. Chiude la rosa il 20 luglio e da lì non imbarca più nessuno. Serve una punta? Solita solfa opportunamente ignorata. Fuoriclasse
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