Quante volte lo abbiamo detto che “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, quante? E’ la frase di una canzone che spesso è stata spesa nel mondo del calcio per raccontare i grandi ritorni, per raccontare di quei legami che in realtà non si sono mai spezzati, magari giunti nella penombra, ma poi, d’un tratto, pieni di luce, vigore, forza e passione. Perché è sempre la passione il motore di tutto perché se riesci ancora a piangere come un bambino vedendo un campo di calcio, significa che no, non è proprio il momento di chiudere la borsa e riporla in cantina, significa che dentro hai ancora tanto, troppo da dare. E se il campo di calcio è quello che ti ha cullato per 16 anni, seppur in due momenti diversi, è quello che ti ha visto crescere e diventare uomo tra lacrime e sorrisi, beh, come non potrebbe esserci qualcosa di speciale in tutto questo?
gorla-tradate_4Per info chiedere a Riccardo Massara che nella prossima stagione tornerà a casa, tornerà a Tradate. Sì, avete capito bene, il numero uno di Venegono tornerà a difendere i pali di quella tanto amata porta. “Torno nella mia Tradate e per un certo verso non mi sembra ancora veroafferma con un filo di commozione. Prosegue:Non so se c’è qualcosa di più bello, non so neanche se per me esista un campo, una struttura che mi emozioni di più, sia chiaro io ho giocato a Monza, a Seregno, nella bombonera di Verbano, ed in altri meravigliosi campi, ma qui ho vissuto talmente tante vicissitudini che non saprei manco da dove partire per rispiegarle tutte”.
Allora partiamo da questo: come è nato questo ritorno a Tradate?Molto semplice, mi ha chiamato il presidente Tramontana e gli ho detto di sì (ride), scherzi a parte è davvero andata così più o meno, perché bisognava sostituire Menescardi, un ottimo portiere, ed ha subito pensato a me, mi ha chiamato, ci siamo incontrati e ci siamo nuovamente detti di sì, ed è li che gli ho chiesto di poter rivedere il campo…”. Ovvero?Dopo aver parlato gli ho detto “Pres posso andare a rivedere il campo?”, mi ha detto sì, ho messo piede sul terreno di gioco, mi sono guardato attorno e niente, mi è passato davanti agli occhi in un secondo tutto quello che ho vissuto lì, e mi sono commosso…”. Ci è voluto davvero poco per convincerti insomma…Ma non c’è proprio stato bisogno, al di là di tutto quello che mi ha dato questa maglia, il presidente Tramontana è qui dal 1989, quanti presidenti nel mondo del calcio dilettanti conducono la nave da quasi 3 decenni? Certo con alti e bassi, ma chi non li ha avuti? Il punto è uscirne, ma uscirne con l’umiltà con cui l’ha fatto lui è un’altra cosa”.
arsaghese-gorla_14Passo indietro. Tu arrivi da una stagione un po’ rocambolesca, mezzo anno a Gorla e mezzo anno in terza categoria a Casmo, raccontacela un po’.Sì è vero ero partito con i migliori propositi in quel di Gorla, ma mi è mancato il feeling giusto con alcuni addetti ai lavori e a dicembre ho interrotto la mia avventura, poi forse tutti i torti non ce li avevo e si è visto, però è acqua passata, mi spiace sia andata così, sono andato alla Casmo ed ho trovato un bellissimo ambiente, li ringrazierò sempre per l’opportunità che mi hanno dato, volevo rimettermi in gioco qualche categoria più su, ma se fossi rimasto in terza avrei certamente proseguito questo percorso, colgo l’occasione per ringraziare anche le altre squadre che mi hanno contattato, tutte belle realtà, però Tradate è Tradate, e sono ancora troppo innamorato di questa società, non avrei mai potuto dirgli di no”. La tua è una vera e propria dichiarazione d’amore…Sì, assolutamente, sono uno troppo passionale, poi sarà che a 35 anni si diventa ancora più sensibili, per di più io e Tradate ci siamo risposati nel giorno del mio 3° anniversario di matrimonio, sarà una coincidenza? Mia moglie è felicissima comunque, anche perché il campo è ad un km da casa (ride ancora ndr)”.
Che obiettivi ti sei posto? “Io il mio obiettivo l’ho già raggiunto, torno qui, con la valigia di cartone e i sogni di un bambino, cosa potrei chiedere di più? La squadra poi arriva da una grande stagione, ha un mister che non conosco ma che ha fatto benissimo alla primissima esperienza in prima categoria, il gruppone resta, sicuramente si cercherà qualche altra pedina ma quando hai già un’ossatura così è tutto più semplice, mi metterò a disposizione sperando che la mie esperienza ed il mio entusiasmo bastino per dare una grossa mano ad un’annata in cui ci piacerebbe essere protagonisti”.
Massara – Tradate, atto terzo. L’ennesima scelta di cuore in un calcio che sa ancora nutrirsi di passione ed emozioni, e si sa, il cuore non perdona e non tradisce mai.

Mariella Lamonica