Indietro nel tempo. I colori biancorossi hanno lasciato un segno importante in Luca Ricci, giocatore classe 1989 che ha indossato la maglia del Varese nella tormentata stagione 2013/2014 conclusa con la salvezza ai playout. In quell’annata il difensore romagnolo ha respirato per l’ultima volta il sapore della Serie B. La sua carriera è poi infatti proseguita un gradino più sotto con i colori di Catanzaro, Pistoiese, Ancona, Monopoli e infine Carrarese. Arrivato a gennaio nella società Toscana, ha prolungato il suo contratto sino al 2020 e il suo sogno è proprio quello di ritrovare la cadetteria. “Mi trovo molto bene – ci racconta direttamente dal ritiro al termine di una giornata di duro lavoro -. La società ambisce alla Serie B e lo scorso anno ci siamo andati vicini con i playoff, trovare persone serie in questo ambiente è diventato difficile e a Varese ne sanno qualcosa”.
Hai seguito le vicende? “Sì, sono sempre restato informato. Nonostante sono rimasto solo una stagione, me la ricordo con piacere e ho conservato qualche amicizia. Sincermente il fallimento del 2015 non mi ha stupito perché c’erano già delle avvisaglie. Gli stipendi hanno iniziato a ritardare già da allora e c’era nell’aria qualcosa che non andava. Dover rischiare di fallire un’altra volta tre anni dopo però, mi ha lasciato basito. Sono contento per la piazza che sia stato evitato perché sarebbe stato incredibile. Varese si merita un lieto fine”.

Tornando alla tua annata biancorossa, la salvezza è stata firmata da un certo Pavoletti…. “Come dimenticarsi quel derby andata e ritorno col Novara. Me lo ricordo come fosse ieri. Pavo è un giocatore unico e per me è un vanto verlo incrociato in carriera. Sulla carta eravamo una buona squadra e a inizio stagione puntavamo almeno ai playoff. Poi qualcosa non ha funzionato”.
La società iniziò a scricchiolare e si consumarono quattro cambi in panchina e un avvicendamento del direttore sportivo: “Sì, diciamo che quando si entra in questi vortici non sempre le cose vanno a finire bene. Per fortuna ci salvammo con Bettinelli che l’anno dopo purtroppo non riuscì a replicare il miracolo”.

Negli anni successivi hai incontrato nuovamente mister Sottili… “Sì, molte volte come avversario, mentre lo avuto come allenatore alla Pistoiese. Lo stimo molto e non ce lo vedo senza panchina, ci resterà per poco”.

Un fallimento l’hai comunque vissuto in prima persona anche se lontano da Varese: “Sì, mi è successo all’Ancona, per questo so bene cosa si prova. E’ un fallimento per tutti, non solo per la società, ma anche per i giocatori, i tifosi e la città”.

Quali sono i tuoi obiettivi arrivato quasi a 30 anni? “Non sono un ragazzino, ma nemmeno un vecchio. Qualche sogno rimarrà nel cassetto però bisogna sempre essere ambiziosi, si deve scendere in campo sempre con un obiettivo personale, il mio è quello di inseguire la Serie B che spero di ritrovare con la Carrarese, una squadra negli ultimi mesi mi ha dato molto”.

Elisa Cascioli