palazzo-delle-esposizioniL’appuntamento è per martedì 7 all’Open Colonna e all’Auditorium del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Location a metà strada tra il fighetto e l’istituzionale giusto a due passi dal Palazzo del Quirinale.
In quella sede e in quella data la Lega di Serie C svelerà gironi e calendari (in realtà i raggruppamenti dovrebbero essere resi noti prima), della stagione al via nel weekend del 26. Difficile però (meglio dire impossibile) pensare che prima di allora vengano sciolti tutti i nodi che ad oggi gravano sulla terza categoria tricolore. A partire da quelli figli dell’impasse in Serie B. Con conseguenti plausibili X da inserire nel cervellone che partorirà l’agenda stagionale. Proviamo a ridurre all’osso le numerose puntate precedenti.

Ieri il Collegio di Garanzia dello Sport ha respinto il ricorso dell’Avellino contro la mancata iscrizione nella serie cadetta. Gli irpini si rivolgeranno al TAR ma il destino appare segnato. Con i campani a braccetto di Bari e Cesena fuori dalla B. Campionato a 20 o a 22? Più la seconda della prima. Oggi infatti la Corte Federale discuterà del ricorso della FIGC contro la riammissione di Novara e Catania. Tutto porta (salvo sorprese, s’intende), nella direzione del mancato accoglimento. Sia come sia, venerdì il commissario Fabbricini comunicherà i nomi dei tre club ripescati. Tra cui (oltre ai due citati), dovrebbe esserci anche la Robur Siena. Lunedì poi a Cosenza i calendari.

Il polpettone di cui sopra si riflette inevitabilmente sugli organici della Serie C. Tema già affrontato a più riprese. Per comporre il promesso (ma illusorio) format a 60 mancherebbero 7 posti. Quelli lasciati liberi dalle tre ripescate in B oltre che dal Bassano (fuso con il Vicenza), e dalle escluse Andria, Mestre e Reggiana. I conti non tornano visto che soltanto 5 club (Juventus B, Cavese, Imolese, Como e Prato) hanno inoltrato richiesta di ripescaggio. Tra questi, solo i primi 3 sarebbero in regola mentre Prato (vertenza con l’amministrazione comunale per il passaggio di proprietà e mancati criteri infrastrutturali) e Como (incompletezza delle garanzie economiche) non avrebbero superato il taglio. Oggi (o forse domani), i lariani dovrebbero ricevere il parere negativo di Lega e Covisoc. Ma hanno già annunciato ricorso al Collegio di Garanzia del CONI. Esito entro i primi 10 giorni di agosto. Con sentenza che potrebbe anche essere “politica”. Quindi? Al netto del possibile inserimento di altri club (Santarcangelo?), si va verso una C tra le 56 e le 58 partecipanti. Sicuramente non a 60. Senza escludere (come detto sopra), qualche X nel calendario spadellato martedì a Roma.

Nelle more, è altamente probabile (se non prossimo alla certezza) il fatto che il passaggio ai sedicesimi di Coppa Italia se lo giocheranno le sole Pro Patria e Gozzano. Senza dover considerare triangoli. Nel caso, andata a Busto domenica 12 alle 18 e ritorno in Piemonte 7 giorni dopo. La circostanza libererebbe la data di mercoledì 8 (contemplata nell’eventualità di un girone a 3). Non è escluso che (stando così le cose), il club tigrotto possa piazzare lì un ulteriore test amichevole oltre a quello già previsto per domenica 5 alle 17 a Besozzo con il Verbano.                                     

Giovanni Castiglioni