Sarà mezzogiorno. E probabilmente anche di fuoco. Oggi alle 12 prima il Direttivo di Lega Pro e a seguire l’Assemblea dei club (per la Pro Patria presente il DS Turotti). Teatro la sede di Firenze e non l’Auditorium del Palazzo delle Esposizioni di Roma come previsto originariamente. Il che significa niente gironi e niente calendari (si provvederà l’8 settembre). Nessuna novità ovviamente. Solo la certificazione di una terza serie in balia degli eventi. Nello specifico, l’attesa che il 7 settembre il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI si pronunci a sezioni riunite sui ricorsi di Catania, Novara, Pro Vercelli, Siena, Ternana e Virtus Entella contro il blocco dei ripescaggi in B imposto dal commissario federale Fabbricini di concerto con il vertice del Comitato Olimpico Malagò. Il paradosso (ma ormai si fa davvero per dire) è che venerdì la cadetteria (salvo ognuno) parte in ogni caso. Con il serio rischio che l’attuale zoppicante format a 19 squadre si trasformi a bocce in movimento in un’ammucchiata a 25. Scaricando così sulla Serie C gli effetti di una battaglia legale che ha trasformato il calcio italiano in un’accolita di azzeccagarbugli.

Vicenda che fa venire i sudori freddi al presidente Gravina, già alle prese con una categoria dalla complicata sostenibilità economica e dagli organici ancora tutti da definire. Con chiaro imbarazzo per l’incombente sciopero (fantasma) paventato dall’Assocalciatori e per il possibile reintegro delle due escluse eccellenti dalla B Avellino e Bari. Due grandi che minacciano di rimescolare le graduatorie per i ripescaggi. In teoria blindate da tempo sulla base di precisi criteri tecnici. In pratica ancora nel limbo delle opportunità politiche (nel senso più ampio dell’aggettivo).

Nel dubbio quindi, meglio rinviare tutto all’8 settembre. Venendo forzatamente a ruota delle decisioni altrui. Con queste premesse, il campionato comincerà nel weekend del 16 settembre. E se i gironi dovessero essere confermati a 19 o 20 squadre, potrebbe aprirsi una stagione con non meno di 6 turni infrasettimanali. Non esattamente un dettaglio trascurabile. Soprattutto sul piano strettamente atletico. Appuntamento a mezzogiorno dunque. Ma per la parola fine bisognerà aspettare ancora.

Giovanni Castiglioni