Serata formativa e di riconoscimenti, quelli legati all’annuale assegnazione del premio “Alfredo Speroni”, per gli allenatori di calcio associati all’Aiac di Varese, quella svoltasi ieri nella struttura del centro sportivo dell’Us Bosto di Capolago di Varese. A fare gli onori di casa il presidente dell’Aiac varesina, Giovanni Cortazzi, il quale nell’introdurre l’ospite, il docente del Settore Tecnico di Coverciano, Adriano Cadregati, ha ricordato ai presenti le attività svolte dall’associazione nella passata stagione calcistica e presentato i programmi prossimi futuri riguardanti le occasioni di formazione e aggiornamento.

serata allenatori L’intervento appassionato di Adriano Calegari incentrato prevalentemente, ma non unicamente, sulle metodologie di allenamento nel settore giovanile, ha messo sotto accusa la fretta che ammorba il calcio italiano di avere giocatori pronti, senza riuscire a concepire il settore giovanile come un percorso di apprendimento gradudale e individuale lungo dieci anni.
Messa in discussione anche la figura dell’allenatore tout court e i parametri che solitamente ne misurano le capacità, ossia il numero e la varietà di esercitazioni conosciute. Il docente del Settore Tecnico di Coverciano è partito dalla constatazione della quasi assenza nelle squadre professionistiche di Serie A, eccezion fatta per il Milan, di giocatori provenienti dal settore giovanile, quale indice di un cortocircuito all’interno dell’attività svolta con i giovani.

Senza dare formule o applicazioni di carattere pratico, Adriano Cadregari ha voluto stimolare gli allenatori presenti facendoli riflettere sulla centralità dell’apprendimento che solo il gioco può dare. Nel suo lungo, scorrevole e coinvolgente intervento, il relatore ha messo sotto accusa la tendenza da parte di molti allenatori di volere spezzetare il calcio in ambiti di allenamento, visione che trova spesso forma nelle esercitazioni prescrittive alle quali vengono sottoposti i giovani calciatori. Gli allenatori varesini sono stati invitati a costruire un allenamento per principi avvelendosi dell’ambito didattico unico e completo quale quello della forma gioco nelle sue varie espressioni. Cadregari ha esortato i presenti ad allenare il coraggio e la personalità dei ragazzi dando loro responsabilità legate alle scelte da fare in campo.
Seppur non proponendo ed esponendo materiali di carattere pratico, non sono mancati riferimenti ad alcuni cardini sui quali pensare e ideare gli allenamenti quali la direzionalità, ossia dare un obiettivo a tutti I giocatori coinvolti in modo da farli rapportare con la conseguenza delle loro scelte, la relazione, data dal giocare insieme, la pertinenza territoriale attinente alle usuali zone del campo di calcio occupate dal giocatore.

premio società Morazzone aiaA spezzare l’intervento del relatore di Coverciano oltre le domande dell’interessata platea l’assegnazione del premio “Alfredo Speroni”, ex presidente dell’Aiac Varese. Premio assegnato come ogni anno a una società meritevole operante nel settore giovanile e a un allenatore distintosi per il suo operato. L’Asd Morazzone è stata la società premiata a fronte dell’impegno profuso sia in termini strutturali sia per la qualità dell’attività svolta con i ragazzi. Tra i mister, il riconoscimento è andato a Iseo Barco, per il suo percorso trentennale speso all’interno del settore giovanile all’insegna della promozione di un’educazione sportiva imperniata sui valori di lealtà e impegno e nella ricerca dello sviluppo di un percorso calcistico teso al miglioramento tecnico e motorio dei giovani calciatori.

 Marco Gasparotto