Soluzioni semplici a problemi complessi. Pro Patria sistematicamente rimontata? Basta non andare in vantaggio. Provocazione? Ovvio. Ma con il consueto fondo di verità. Perché il tema di come gestire la prestazione all’interno dei 90’ è l’headline di questo avvio di stagione biancoblu. Un nodo che tornerà al pettine del Monday Night di Alessandria con la Juventus Under 23 (ore 20.45, stadio “Moccagatta”). Posticipo sotto i riflettori di mamma RAI, vetrina più spesso matrigna che genitrice benevola nella recente storia tigrotta.

01-pro-patria2Vengo a prenderti stasera sulla mia Torpedo (bianco) blu. Dopo tre formazioni di partenza praticamente identiche (salvo l’inserimento di Le Noci per Santana con la Carrarese), ci sarà spazio per ulteriori cambiamenti? La risposta (chiaramente) ce l’ha solo Javorcic che con tutta la rosa a disposizione ha però dimostrato più interesse ai 16 (cambi compresi) a partita in corso, piuttosto che agli 11 dal primo minuto. Nella rifinitura di domenica tutte (o quasi) le risposte che cerchiamo. Certo non cambierà l’inquilino della porta, che resta saldamente Mangano. Alla terza trasferta consecutiva, spezzare la (mini)striscia negativa è un’esigenza più di fiducia che di classifica. Per la prima volta in questo campionato, la Pro Patria dovrebbe finalmente sfoggiare il canonico biancoblu.  

juve-under23Una zebra a pois. Doveva essere la risposta nostrana alla crisi post mancata qualificazione ai mondiali di Russia. E invece si è risolta nella solita farsa all’italiana. Seconde squadre: da panacea a panna acida. Scaduta prima ancora di essere servita. Con la sola Juventus cooptata alla bisogna per evitare la figuraccia (che c’è stata in ogni caso). Difficile valutare in questo avvio la reale consistenza dell’Under 23 di Zironelli. Due sconfitte (una pesante con la Carrarese oltre all’esordio con l’Alessandria), un 4-0 secco al Cuneo e un pari a Novara. Quattro punti in un calendario a forte gradazione piemontese. Quindi? Giudizio sospeso. Ma la squadra è in evidente rampa di lancio. Con il Novara al “Piola” 3-4-2-1 con Del Favero in porta; Zanandrea, Alcibiade e lo svedese Andersson in difesa; Di Pardo, Tourè, Muratore e Beruatto in mediana; il cipriota Kastanos e Pereira alle spalle di Cristian Bunino. Cioè, un ’90, un ’96, 7 ’98 e 2 ’99 nella rosa (ovviamente) più giovane della categoria (21,1 anni di media).

Il decesso del lunedì. RAI, di tutto, di più. Tranne le vittorie della Pro Patria. Perché se c’è un tabù statistico da sfatare in casa biancoblu è proprio quello dei lunedì sotto le luci di Viale Mazzini. In era televisiva, 15 posticipi del lunedì con nessuna vittoria, 8 pareggi e 7 sconfitte. In trasferta, 3 pari e 7 rovesci. Se allarghiamo il discorso (dati disponibili su Bustocco.it), a tutti i giorni della settimana, affiora un miracoloso 2-1 rifilato alla Pro Sesto (giovedì primo novembre 2007). Tra i precedenti però, alcuni memorabili. Come lo 0-0 con il Cesena al “Manuzzi” del 6 aprile 2009. In una stagione che avrebbe potuto essere storica. E che infatti lo è stata. Ma al contrario.

Il derby del cuore. Sulla doppia fede di Patrizia Testa non sussistono dubbi. Pro Patria e Juventus in parti (quasi) uguali. Lo scontro diretto proporrà un inevitabile conflitto emotivo. Ma prevarrà la Tigre. Anche perché la Juve (quella vera) giocherà domani a Udine. Circostanza che potrebbe portare lunedì al “Moccagatta” parte dei vertici bianconeri.

Giovanni Castiglioni