Lo scorso weekend tre partite di Eccellenza sono “saltate” a causa della concomitanza con il “Trofeo delle Regioni”, la classica competizione che ogni anno raduna oltre il centinaio di squadre per dare vita al torneo più ambito del calcio dilettantistico.
Location di quest’anno, la Sardegna che, grazie ad una cinquantina di impianti di alto livello, ha dato il suo contributo per la buona riuscita di un evento che riceverà l’abbraccio caloroso delle popolazioni coinvolte. Non si parla solo di calcio ad 11, ma anche di calcio a 5, per un totale di 234 gare (ben 44 al giorno durante le fasi eliminatorie) che vede impegnati 2428 tra atleti e componenti dei vari staff a sfidarsi nello spirito della sana competizione e del divertimento.
Non poteva mancare, ovviamente, la Rappresentativa Regionale Lombarda che dopo aver pareggiato l’incontro d’esordio con la Sicilia per 2 a 2, ha trovato nel corso della giornata di ieri una vittoria di misura contro l’Umbria e un successo eclatante oggi contro la Basilicata per 5 a 0; se domani arrivasse una vittoria contro il Trento, allora la qualificazione alla fase successiva sarebbe quasi certa, anche se ci sarebbe da fare i conti con la compagine siciliana.
Indiscutibile protagonista di giornata, Mattia Bettoni giocatore classe 94′ della Sestese, autore di 2 gol e un assist nonostante sia entrato a partita in corso. Una vita dedicata al calcio che, per ora, sta regalando molte più soddisfazioni rispetto a quanto poteva immaginarsi 13 anni fa quando per la prima volta ha dato un calcio al pallone.
“Ho cominciato a giocare a 6 anni -racconta- tra le fila dell’Angera, paese in cui tutt’ora vivo; dopodiché sono andato a giocare ad Ispra prima di farmi 8 anni al Soccer Boys, a Turbigo, dove ho fatto tutta la trafila delle giovanili. Non avendo loro una Prima Squadra, l’anno scorso mi sono trasferito alla Sestese dove anche quest’anno sono stato riconfermato”.
Soprattutto dove ti stai esprimendo molto bene a giudicare dalla convocazione nella rappresentativa lombarda per il “Trofeo delle Regioni”.
“Onestamente non me l’aspettavo; questa per me è una grandissima soddisfazione, perché quando a gennaio ero stato convocato per una prima selezione, eravamo in tantissimi e non mi sarei mai aspettato di essere chiamato, nonostante sapessi, dentro di me, che era andata molto bene”.
Invece?
“Invece venerdì scorso, quando sembrava un normalissimo giorno a scuola, sono stato chiamato fuori dall’aula dove al telefono mia mamma mi ha dato la notizia che sarei dovuto partire nel pomeriggio per la Sardegna. Inutile dire quanto grande sia stata l’emozione per me, non solo per il Trofeo in sé, ma anche perché questa è una magnifica vetrina per chiunque partecipi”.
E a giudicare dalla gara di oggi non passerà inosservata la tua prestazione.
“Sono felice anche per questo infatti. Diciamo che qua ho l’opportunità di giocare nel mio ruolo naturale, che è quello di esterno alto, mentre alla Sestese per questioni tecniche gioco come terzino e quindi meno vicino dall’area di rigore. Ma io sono felice così; non chiederei di più”.
Certo che dev’essere stancante disputare una partita al giorno (la Lombardia riposerà solo mercoledì) soprattutto in vista delle gare che dovrai fare al tuo ritorno con la Sestese tra match in calendario e recuperi vari.
“Se devo essere sincero non ci do peso; ho 19 anni, se non corro adesso quando mai lo farò più? Il solo fastidio, è il sole al quale noi lombardi non siamo ancora abituati. Ma se devo guardare la cosa nella sua interezza, più gioco e più mi diverto. Questo è quello che conta”.
Torniamo alla Sestese, tua squadra di appartenenza.
“Quest’anno stiamo attraversando un’annata positiva. All’inizio come obiettivo ci eravamo imposti quello di classificarci ai playoff, e, per ora, lo stiamo centrando molto bene. Del resto è facile lavorare quando sei in un gruppo così affiatato come è il nostro che fa dell’unità una vera e propria regola. Fin dall’anno scorso, che era il mio primo anno con i colori biancoazzurri, mi sono sempre sentito in una grande famiglia nonostante fossi il più piccolo”.
Il sogno nel cassetto di Mattia Bettoni?
“Molti al mio posto sognano la Serie A -conclude- io invece non chiedo altro che continuare a migliorare in modo da potermi esprimere in una Serie che fa per me e che rispecchi le mie potenzialità. Se poi questa dovesse essere la A, beh, ben venga!”

Marco Gandini