Nella serata di Varese-Novara, sfida nelle sfide da sempre, in tribuna al “Franco Ossola” si accomodano parecchi calciatori che durante la loro carriera hanno militato in entrambe le società. Ad esempio il grande Ernestino Ramella, Mavillo Gheller e Mauro Borghetti.
Borghetti, ex calciatore biancorosso è ora responsabile settore giovanile del Novara. Fermato mentre scende dagli spalti a fine partita…
Qual è il tuo commento sulla partita appena vista?
«Prima di tutto, a caldo mi viene da dire che il Novara ha fatto una gara straordinaria. Ma in realtà la gara è stata segnata anche dagli episodi. Sarebbe bastato che Ebagua, solo davanti al portiere, avesse calciato in porta e la storia della gara sarebbe cambiata. Ha deciso tanto il primo gol, il pallone è stato deviato, la difesa del Varese sfortunata. Il calcio è così».
Tu che conosci bene l’ambiente di Varese, che consiglio daresti?
«Credo che sia la dirigenza sia mister Castori sappiamo prendere le giuste contromisure. Anche il Novara, specialmente quest’anno ha avuto momenti di difficoltà ed ora è una squadra che può affrontare a viso aperto le altre formazioni senza patemi. Il Varese, è una squadra compatta, sta attraversando un momento particolare, ma non bisogna far vincere il disfattismo ed il pessimismo. Alla fine è sempre al quinto posto».
Questo calo secondo il tuo parere è fisico o mentale?
«È difficile dare la giusta chiave di lettura. Credo che tra le altre cose abbiamo influito le assenze di Corti, Odumandi e Zecchin,  però ripeto conoscendo il carattere del condottiero Castori e del suo staff, sapranno nei prossimi giorni valutare l’accaduto e prendere le contromisure».
Un commento sull’azzurro molto legato a Varese, Daniele Buzzegoli?
«È il nostro uomo di punta. A Varese ha ancora molti amici ed è molto legato, si è emozionato prima di entrare in campo e anche quando la tifoseria biancorossa lo ha applaudito uscendo dal campo».
Cosa pensi dei tifosi biancorossi?
«I biancorossi sono una tifoseria affezionata e tranquilla. Credo che il buon lavoro fatto in questi anni dalla società stia dando i suoi frutti. Forse si può obiettare che non sono molti quelli che vengono allo stadio, però sono proprio i veri appassionati, quelli che hanno il sangue biancorosso».

                                                                                                        Claudio Ferretti