Chi dice donna dice…calcio. Paura eh? No, nessuna deriva sessista. Non è davvero il caso. Perché lungo lo stivale pallonaro la presidenza di genere è stata sdoganata ormai da un pezzo. Domenica a Chiavari la sfida tra Albissola e Pro Patria (ore 16.30, Comunale “Aldo Gastaldi”), vedrà il gentil sesso disporre di entrambe le prime cariche societarie. Da una parte Claudia Fantino Colla (moglie dell’a.d. e patron ligure Gianpiero Colla). Dall’altra Patrizia Testa, da quasi 3 anni numero uno del club di via Cà Bianca. Una volta (al di là di ogni ipocrisia), la cosa avrebbe fatto folklore. Oggi è semplice routine. Da Ernestina Paniche Seghetti, prima presidente dell’Italia del calcio (nel ’45 all’Ascoli), passando per Flora Viola, prima in Serie A (anche se per soli 3 mesi) con la Roma nel ’91, sino alle più frequenti quote rosa dei giorni nostri. Cioè, la first lady sul ponte di comando ormai non fa più notizia. Anche se oltre l’85% dei posti nei consigli di amministrazione di A e B sono ancora rigorosissimo appannaggio maschile. Insomma, almeno nei board societari il #MeToo (in senso lato sia chiaro), non ha ancora preso piede.

Tornando alle due presidenti (o presidentesse) di Albissola e Pro Patria, le differenze sembrano però superare (e non di poco) le analogie. Una sulla tolda di una squadra nata formalmente nel 2010 e per la prima volta quest’anno tra i professionisti; l’altra erede di una storia centenaria forte (tra le altre) di 14 stagioni nella massima serie (12 in Serie A). Una già in modalità Zamparini (causa avvicendamento in panca tra Fossati e Bellucci); l’altra fedele a prescindere al progetto poggiato sul ticket Turotti/Javorcic. Una costretta ad emigrare a 85 km dal proprio stadio per necessità logistiche e pronta a chiedere asilo nella contigua Savona; l’altra sempre in attesa che gli agognati campi di allenamento possano vedere finalmente la luce. Ecco, magari quest’ultima più che una differenza può essere davvero un’analogia.

Giovanni Castiglioni