Marco Taino è uno dei colpi di mercato della Varesina; reduce da una difficile stagione in quel di Lumezzane, l’ex giocatore professionista ha sposato volentieri i colori rossoblù. «La Varesina mi aveva già cercato in tempi non sospetti, ma avevo preferito aspettare perché speravo di potermi giocare ancora qualche chance in Serie C, ma questa estate è stata un vero disastro. Così alla fine di luglio non ho più voluto aspettare e ho scelto una società seria che lavora molto meglio di tante realtà professioniste. Sto bene, sono a due passi da casa e qui posso dare il meglio e ripartire».
La tua carriera è particolarmente legata alla Pro Patria…
«La Pro Patria è un pezzo della mia vita, sono felice abbia vinto il campionato l’anno scorso e sia tornata in C; una piazza così se la merita. Ci sono cresciuto come calciatore e come uomo. Sono arrivato quando avevo 7 anni e ho esordito in prima squadra a 17. Tolta l’annata al Savona dove abbiamo festeggiato la promozione dalla C2 alla C1 con Ninni Corda, sono rimasto alla Pro sino all’anno della retrocessione in D. Sinceramente sarei restato anche nella stagione successiva, invece sono andando al Fano, sempre in C. Qui abbiamo conquistato una salvezza molto combattuta in un campionato difficile con avversarie come Parma e Venezia. In contemporanea ho ricevuto la chiamata della Nazionale per le Universiadi di Taiwan e la cosa assurda è che poi sono rimasto senza squadra. Alla fine sono andato al Lumezzane, ma è stata un’annata tragica con problemi vari e mancati stipendi. Anche per questo ho scelto la Varesina, perché è una piazza seria che rispetta gli impegni presi. Di questi tempi è difficile trovarne».
Che ambiente hai trovato alla Varesina?
«Sinceramente al di sopra delle mie aspettative perché non immaginavo che un club dilettante potesse essere così organizzato. In C ho trovato realtà meno professionali dal punto di vista organizzativo. Qui è curato tutto al minimo dettaglio, a partire dagli allenamenti».
Qual è il tuo giudizio su questo avvio di campionato?
«La squadra è stata costruita per vincere o quantomeno arrivare tra i primi; in casa abbiamo fatto mene bene, mentre in trasferta ci è mancato qualcosa, ma finalmente domenica ci siamo sbloccati e adesso puntiamo alla continuità di risultati».
L’avversario di turno è la neopromossa Castanese…
«Noi più che guardare gli altri pensiamo a noi stessi. Vogliamo vincere anche perché ci aspetta una settimana particolare con due trasferte ravvicinate. Prima in casa della Sestese nel turno di recupero e poi a Fenegrò».
Quali sono i tuoi punti di forza?
«La corsa, l’atletismo e l’attitudine al cross. Sono nato per quello ed è tutta la vita che lo faccio. Sono abbastanza offensivo e in effetti fatico un po’ a difendere. Il cambio di modulo mi ha favorito».
Hai servito tanti gol agli altri e tu ne hai fatto solo uno…
«Sì, in carriera ho realizzato un unico gol, quello della bandiera con la maglia della Pro Patria nel 4-1 subito dal Pordenone».
Nella tua vita non c’è solo il calcio…
«Tra le mie passioni c’è quella per il wrestling, non a caso John Cena è uno dei miei personaggi preferiti. Sto per laurearmi in Scienze Motorie con l’E-Campus. Sto scrivendo l’ultimo capitolo della tesi sulla pubalgia, un problema che per fortuna non ho mai avuto, e la discuterò il prossimo aprile».

Elisa Cascioli