Il premio c’è. Manca il premiato. Ma il Carlo Speroni 2018 (riconoscimento e borsa di merito nel ricordo del grande Carloeu) fa centro comunque. Ieri sera a Villa Malpensa di Vizzola Ticino si è rinnovata per la 47^ volta una tradizione che coniuga la memoria del nume tutelare dello sport bustocco (corsa, calcio, oltre a vario titolo a scherma, nuoto e basket) con l’incoraggiamento all’atletica giovanile.
La famiglia Speroni rappresentata dalla grande passione del nipote Carlo (e nella circostanza anche dalle eredi Fabrizia e Novella), con la sponda dell’ospitante Panathlon Club La Malpensa del presidente Enrico Salomi e grazie alla felice intuizione del presidente del Comitato Regionale Lombardo di FIDAL Gianni Mauri ha voluto onorare quest’anno Franck Brice Koua, decathleta italo/ivoriano classe 2001 già forte di punteggi di spessore nel panorama giovanile. Peccato che la promessa dell’atletica tricolore non fosse presente alla vernice. Complice uno sciopero dei trasporti galeotto, l’astro nascente del Decathlon azzurro non ha potuto lasciare la Francia dove si è da poco trasferito. Intoppo che non ha comunque impedito avere un suo contributo vocale e di sottolinearne le grande qualità di atleta e di ragazzo dal cuore. Come illustrato in un toccante intervento dalla sua allenatrice Fiorella Colombo (accompagnata dall’altro tecnico Enrico Piantanida). Una bella storia per un alfiere di quella Nuova Italia di cui tanto (retorica a parte) si continua a parlare.

Testimonial della serata che ha visto l’ingresso nel club di Laura Rogora e Fabio Riva e a cui erano presenti anche l’assessore allo sport del Comune di Busto Arsizio Gigi Farioli e l’omologo di Magnago Angelo Lofano, l’ex (ma solo per poco) maratoneta Danilo Goffi. Il nervianese 6 volte campione italiano e medaglia d’argento agli Europei di Budapest del ’98 ha ripercorso le tappe di una carriera che l’ha portato a correre 33 maratone (6 iridate) e a diventare uno dei punti di riferimento della generazione di fenomeni che ha avuto in Stefano Baldini e Giacomo Leone le altre figure di spicco. Goffi (47 anni il prossimo 3 dicembre) ha ufficiosamente appeso le scarpe al chiodo nel 2015. Perché ufficiosamente? Perché in realtà, tornerà a calzarle l’anno prossimo con l’obiettivo di correre la Maratona di New York (dove ha già vinto nel 2014 nella categoria master) per scopi benefici. In bocca al lupo!

La 47^ edizione del Premio Speroni si è conclusa con una gradita sorpresa: il Domenico Chiesa Award per Carlo Speroni (premiato che in questo caso chiaramente era presente). Un attestato in perfetta linea con le finalità e lo spirito della fondazione omonima illustrati dall’ex segretario della stessa Sergio Allegrini. Tutto sempre nel solco della memoria del grande Carloeu.                                                                                                                     

Giovanni Castiglioni