Mancia competente a coloro che, nelle previsioni di inizio stagione, avevano collocato Casorate in zona-playoff. Applausi a scena aperta a coloro che, guardando dentro l’organico della giovane truppa gialloblu, avevano speso parole di apprezzamento e considerazione. Invece, a distanza di cento giorni dall’inizio del campionato Casorate, a dispetto di tanti, quasi tutti, per ora si gode un buonissimo quinto posto e si mantiene a distanza di sicurezza dalla zona pericolosa. Il tutto con una squadra nuova di zecca, che annovera alcuni esordienti in categoria e per di più ha perso per strada Sandir Palavra, l’unico lungo plausibile a disposizione il quale, dopo una brevissima apparizione (1 partita giocata, 11 punti a referto) per ragioni famigliari ha fatto ritorno in Olanda mandando una cartolina al presidente Sartori “Ci rivedremo più avanti. Forse…”. La situazione in casa Casorate è analizzata da coach Mario Ramponi, il giovane assistente di coach Davide Viceconti che, dopo un periodo di apprendistato, ha seguito “Vais” nella sua prima esperienza al piano di sopra.

“Io e Davide – dice Ramponi -, siamo i primi ad essere un po’ sorpresi, ma anche molto, molto soddisfatti sia per la classifica attuale, sia per come siamo stati capaci di costruire questi numeri: 6 vinte e 4 perse, con il secondo miglior attacco del girone che gira a 74 punti segnati di media. Numeri che da un lato mettono in evidenza il talento di alcuni nostri attaccanti – Di Giovanni, miglior marcatore del girone viaggia a 19.3 di media; Puricelli è al sesto posto con 15.3 -, mentre dall’altro indicano la nostra vocazione corsaiola e la volontà di vincere le partite sul piano del ritmo. Sappiamo che uno stile di pallacanestro del genere è molto dispendioso e spesso poco remunerativo, ma con tanti giovani in campo crediamo che, per il momento, non sia possibile sviluppare altri temi tecnici o tattici, specialmente con un gruppo che, sulla divisa, porta stampata una scritta virtuale: “Lavori in corso, attendere prego!”. Quando ci guardiamo indietro possiamo essere contenti per gli enormi progressi compiuti dai ragazzi, ma allo stesso tempo se guardiamo in avanti c’è da rabbrividire al pensiero di quanto lavoro abbiamo ancora da smaltire”.

Però, lo sottolineavo in apertura, il bilancio è buono e i bioritmi, siete in striscia positiva da tre turni, sono elevati.
“In effetti stiamo bene e – continua Ramponi -, la squadra risponde bene a tutte le sollecitazioni di coach Viceconti. Lavoriamo tanto e bene e, aspetto importante, tutti i giocatori sono in crescita fisica e mentale. A Voghera, per esempio, marcato in modo ferreo Di Giovanni ha fatto molto bene Milione, mentre in occasioni precedenti era toccato a Puricelli, sempre più leader vocale del gruppo, Lagger, Luca Tomasini, Colnago o Memelli, sempre più a suo agio da playmaker, vestire i panni del protagonista. In ogni caso ci piace l’idea di poter spalmare le opzioni offensive su più teste e, quindi, di essere tutti pericolosi. Non sempre tutto ciò è possibile, ma in attacco lavoriamo e ci alleniamo per raggiungere questo obiettivo che in termini pratici significa solo una cosa: maggiore fluidità, migliore circolazione di palla. In difesa invece, vogliamo essere sempre aggressivi, ma soprattutto intensi fisicamente e la definizione di “squadra grintosa che non molla mai” rappresenta da sempre uno dei mantra mentali di Davide. La squadra e, a parte qualche svarione, vedi la terribile partita giocata a Robbio, lotta sempre con grande ardore e nell’atteggiamento rispecchia il carattere, la tenacia e la volontà di Viceconti, allenatore che davvero costituisce la nostra marcia in più”.

Col terzo posto cambiano i traguardi?
“Assolutamente no – risponde prontamente Mario -. L’obiettivo è sempre quello dichiarato ad inizio stagione: la salvezza prima di tutto. Poi, è chiaro, se le cose dovessero continuare in maniera così positiva valuteremo un eventuale cambio di rotta. Ma più avanti, molto più avanti nella stagione”.

Intanto, nel vostro ruolo di “ammazzagrandi”, incutete un certo timore.
“Il senso della sfida, e lo spirito di volersela giocare alla pari contro tutti, a nostro parere devono essere il motore che anima i nostri ragazzi. Sempre. I conti, solo alla fine delle partite”.

La schedina, però, adesso. Partendo da: Cerro-Luino?
“1”.

Brusuglio-Iria?
“1”.

Daverio-Olympia?
“1”.

ABA-Cusano?
“2”.

Fagnano-Castronno?
“1”.

Novate-Marnate?
“1”.

Robbio-Varedo?
“La Robbio che abbiamo incontrato noi mi ha fatto una grandissima impressione e penso che la capolista se ne accorgerà: 1”.

Sedriano-Casorate?
“Ovviamente 2 in una gara in cui dovremo produrre una grande prestazione difensiva presidiando benissimo l’area contro Kaburi e Waldner e stare attenti anche sul perimetro contro i loro esterni. Però, siamo carichi, in gas e tranquilli, ma soprattutto non abbiamo nulla da perdere e giocare con la testa leggera – conclude il giovane tecnico gallaratese – è un bel vantaggio”.

 

RISULTATI DECIMA GIORNATA
Luino-Brusuglio 75-65
Marnate-Fagnano 68-63
Castronno-Robbio 55-68
Varedo-Daverio 80-62
Olympia-Novate 63-64
ABA Legnano-Cerro Maggiore 57-71
Iria Voghera-Casorate 83-86
Cusano-Sedriano 82-62

CLASSIFICA
Varedo 18; Novate, Cerro, Luino 14; Casorate, Daverio 12; Brusuglio, Marnate, Olimpya* 10; Robbio, Cusano, Sedriano, Fagnano 8; Castronno, Iria* 6; ABA 2.

UNDICESIMA GIORNATA
Cerro-Luino
Brusuglio-Iria
Sedriano-Casorate
Daverio-Olympia
ABA-Cusano
Fagnano-Castronno
Novate-Marnate
Robbio-Varedo

Massimo Turconi