2018 al capolinea. Ultima fermata dell’anno vecchio (ma prima del girone di ritorno) domenica contro la Pistoiese (ore 14.30, stadio “Marcello Melani”). Poi 3 settimane di stop prima della ripresa del 20 gennaio contro l’Olbia (ore 14.30, stadio “Speroni”). In mezzo, la prima fase del mercato (apertura il 3, chiusura il 31 gennaio). Entrate o uscite? Della serie, arriverà qualcuno o bisognerà soprattutto difendersi dall’assalto portato a qualche tigrotto tirato a lucido in questi mesi? Interrogativo buttato lì tanto per vedere l’effetto che fa.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. 7, 3, 3, 7, 5, 1, 6, 2. Successione di Fibonacci? No, nello specifico (e a ritroso), gli elementi cambiati da Ivan Javorcic rispetto alla partita precedente nelle ultime 8 giornate. Cioè, sempre formazioni diverse (anche molto diverse) dopo le 3 gare consecutive con lo stesso undici di partenza (Pontedera, Arzachena e Pro Piacenza). Camaleontismo spinto che dice sostanzialmente 2 cose: rosa profonda e fungibile, più propensione dello spalatino a cambiare di quanto non ce ne fosse l’anno passato. Banale? Certo, ma questo è quanto. Cosa succederà domenica a Pistoia? Attendiamo indizi dall’ultima seduta di domani mattina. Intanto, corre l’obbligo di sottolineare come i 6 punti raccolti con Pisa e Cuneo abbiano già superato i rendimenti cumulati delle precedenti 3 triple stagionali: Pro Vercelli/Novara/Piacenza (3 punti); Pro Piacenza/Siena/Lucchese (2); Gozzano/Entella/Alessandria (5). Alla ripresa altre 3 gare in 8 giorni (Olbia/Siena/Carrarese).

indiani misterTesoro, mi si è ristretta la Pistoiese. Per Paolo Indiani (ex tecnico arancione sostituito il 23 ottobre da Antonino Asta) la Pro Patria è un po’ come la Kryptonite per Superman: 4 incroci (uno con il Poggibonsi, due con la Sangiovannese più l’andata allo “Speroni”) con un solo pareggio e ben tre sconfitte. Diverso il discorso per Asta (2 vittorie, un pari e una sconfitta con Monza e Bassano). Chiaramente la prima (deludentissima) metà di stagione della Pistoiese non può certo spiegarsi solo con le alternanze in panca. Formazione toscana ultima con Lucchese e Arzachena solo perché i rossoneri di Favarin (8 punti) e i sardi (3) sono zavorrati dalle penalizzazioni. 9 sconfitte in 18 gare (5 nelle ultime 6) e un attacco asfittico (18 reti con Cellini ancora a secco) contribuiscono a rendere (solo in parte) l’idea dell’imbarazzo arancione. Nel derby regionale perso 2-1 mercoledì ad Arezzo, schierato 3-5-1-1 con il prestito dall’Empoli Gabriel Meli tra i pali; il nazionale maltese Zach Muscat, Terigi e l’ex Pisa (e Primavera dell’Inter) Andrea Cagnano in difesa; l’italo/marocchino El Kaouakibi, il capitano Gregorio Luperini, il veterano Leandro Vitiello, Picchi e il mancino Andrés Llamas in mediana; Jacopo Fanucchi (3 gol contro la Pro ai tempi dell’Alessandria) alle spalle di Marco Cellini in attacco.

Stefano LorenzinStefano Quantestorie. Ultima dell’anno affidata a Stefano Lorenzin di Castelfranco Veneto (Francesco D’Apice di Castellammare di Stabia e Costin Del Santo Spataru di Siena gli assistenti). Impiegato, 32 anni, originario di San Martino di Lupari, il direttore di gara veneto è un terzo anno in Lega Pro con alle spalle 31 gare arbitrate in categoria (7 in questa stagione). Bilancio di 13 successi interni, 8 esterni e 10 pareggi con 151 gialli, 7 rossi (4 diretti) e 6 rigori. Due i precedenti con la Pistoiese. Entrambi casalinghi, entrambi contro club laziali ed entrambi finiti in parità: 1-1 con la Lupa Roma il 23 dicembre 2016 e 0-0 con la Viterbese il 29 marzo scorso.

Giovanni Castiglioni