Da un lato lo sconforto per una situazione oramai quasi insostenibile, dall’altro lato la speranza che non si vuole spegnere. I giocatori del Varese vanno avanti come possono augurandosi che la stagione possa andare avanti. La società è sull’orlo del fallimento e solo un miracolo potrebbe salvarla. «Scoprire che hanno staccato le utenze allo stadio, che non possiamo allenarci a Varesello perché manca l’acqua, ripiegare di fretta e furia su altri campi non è bello. Immaginate come ci sentiamo;» dicono in coro Gestra e Simonetto. «Pensare di non poter giocare allo stadio è la cosa più mortificante che ho vissuto – prosegue il difensore cresciuto nel settore giovanile biancorosso -. Oramai non ci possiamo più nascondere, la situazione è critica e anche il nostro non è un momento facile perché il pensiero va sempre alla società. La testa è sempre lì anche se in allenamento ci impegniamo al massimo e siamo un gruppo molto unito. Purtroppo ci sentiamo impotenti in questa situazione, ma nonostante questo non molliamo. Ci facciamo coraggio e cerchiamo di arrivare pronti agli impegni. Qualcosa però dovrà cambiare in fretta. Pensavo che peggio dell’anno scorso non potesse esserci e invece…».

Anche se il rientro di Camara, in ritardo, ha fatto tirare un piccolo sospiro di sollievo, la rosa è comunque ridotta all’osso. Gli argentini Vegnaduzzo, Improvola ed Etchegoyen non faranno rientro dall’Argentina: «Si è conclusa una fase breve ma molto bella in cui ho vissuto momenti indimenticabili – le parole del centrocampista –. Voglio ringraziare tutto il gruppo di lavoro che mi ha fatto sentire a mio agio fin dal mio arrivo. Spero che il club torni dove merita di essere. Grazie e sempre forza Varese».

Coppa Italia Varese òercara simonettoSe il Varese dovesse ritirarsi dal campionato sarebbe un grandissimo peccato proprio per quello che la squadra ha mostrato sinora: «La cosa paradossale è che abbiamo vinto la Coppa Italia – prosegue Simonetto -. Davvero non possiamo rimproverarci niente. Quella vittoria ha coronato l’andata nel migliore dei modi. Non sarà stata la Champions League, ma per noi vale anche di più. Aver vinto poi con tre gol di chi ha giocato con me una vita (Lercara ndr) mi riempie il cuore. Speriamo che quel trofeo sia solo l’inizio e non la fine perché giocare la fase Nazionale è molto stimolante». E il campionato? «La Castellanzese è la favorita, ma nel girone di ritorno posso cambiare tante cose».
Il prossimo avversario è il Verbano. L’andata terminò 3-1 per i biancorossi e in gol ci andò anche il vicecapitano: “E’ una squadra molto temibile; sono secondi con un punto più di noi e questo la dice lunga sui loro meriti”.

Elisa Cascioli