Anno nuovo capolista nuova (che poi a dire il vero capolista lo era già stata): è bastata una partita alla Vanzaghellese per riprendersi la vetta ad inizio 2019.
Complice il 2 a 0 rifilato alla San Marco domenica ed i contemporanei pareggi tra Aurora- Tre Valli (3 a 3) e Tradate-Cas (0 a 0), gli uomini di Trubia guadagnando i tre punti si sono rimessi davanti a tutti a quota 32 e non hanno certo intenzione di scendere dal trono.
Nel 2 a 0 di domenica i protagonisti sono stati prevalentemente due: Matteo Suman, centrocampista che ha sposato la causa nel mercato invernale, e Jury Villa, difensore che ha detto sì alla corte della Vanzaghellese la scorsa estate.
Il primo ha sbloccato la gara, il secondo ha tirato il rigore che ha chiuso i conti proprio in zona Cesarini, sancendo la vittoria e potendo così esplodere di gioia in una dedica speciale: “È tutto per la mia nipotina Asia, nata la scorsa settimana, un’emozione indescrivibile, ci tenevo tanto”.
Sentimentalismi a parte c’è da badare alla concretezza, ad una Vanzaghellese che ora è tornata davanti a tutti.
“Ne siamo felici, ma sappiamo che è ancora lunghissima, certo quando sei davanti sei padrone del tuo destino ma in un campionato così equilibrato può succedere di tutto e può stravolgersi tutto in novanta minuti, quello che dobbiamo fare è ragionare partita dopo partita”.
Oggi è primato, mentre il girone d’andata lo avete chiuso al terzo posto, in generale siete soddisfatti?
“Sì per adesso siamo soddisfatti, abbiamo sbagliato poco, e quando abbiamo sbagliato abbiamo pagato dazio perché le nostre sconfitte corrispondono alla nostre partite peggiori ovvero contro la SolbiateseInsubria e contro il Cantello Belfortese; i primi sono davvero ostici, Cantello è una buona squadra e poi ha un mister (Criscimanni ndr) che ho conosciuto a Varese e che stimo molto”.
Tu arrivi dalla promozione piemontese questo campionato lo conoscevi poco, che te ne pare?
“Campionato di buon livello, differenze sottili fra le squadre, ognuna ha i suoi obiettivi ma sono tutti campi tosti, le squadre del varesotto poi sono famose proprio per questo, sono famose perché sono squadre che non mollano mai”.
Chi ti è piaciuta di più fino ad oggi delle tue avversarie?
“Credo davvero ci siano buone squadre, come Gorla, Cas, Cantello Belfortese, più di tutti mi ha stupito la Folgore, abbiamo vinto sul loro campo ma facendo fatica, credo però che la più completa di tutte sia l’Aurora Cantalupo, una signora squadra”.
Sono anche quelle con gli attaccanti più difficile da marcare? Chi ti ha fatto sudare le famose sette camicie?
“Di attaccanti bravi ce ne sono molti, tra i più tosti ne cito due: Cavaleri del Cas uno che non molla mai e Ruggeri dell’Aurora che non a caso è il capocannoniere del girone”.
Facciamo un passo indietro, alla scorsa estate: arriva la chiamata della Vanzaghellese e rispondi sì, cosa ti ha spinto? Sei soddisfatto della tua scelta?
“Il progetto mi è piaciuto fin da subito, la società non si è mai nascosta dichiarando apertamente di puntare a vincere il campionato, noi ogni domenica scendiamo in campo per fare del nostro meglio e ad oggi sono contento della mia scelta, mi trovo bene qui, con i compagni, con lo staff, con il mister, è un bell’ambiente e una società seria”.
Chi ti ha stupito di più dei tuoi compagni?
“Potrei dire Stefanazzi, che è anche il mio migliore amico, ma in realtà non mi ha stupito perché lo conoscevo già molto bene ed è fortissimo, quindi rispondo Lo Piccolo, giocatore con cui mi sono scontrato tante volte in passato, dieci anni fa io era al Varese e lui alla Pro Patria, era ostico e lo è tuttora, anzi ti dirò di più quest’anno non ha mai sbagliato una partita saltandone una sola, quella con il Cantello, e la sua assenza si è sentita”.
Hai citato il Varese, squadra con cui hai trascorso ben sei anni nel settore giovanile, cosa pensi della situazione odierna?
“Fa male vedere quello che sta succedendo per l’ennesima volta, è da non crederci, pochi anni fa eravamo ad un passo dalla serie A, oggi siamo ad un passo dall’ennesimo fallimento, io a Varese ci ho lasciato un pezzo di cuore, so cosa vuol dire entrare al Franco Ossola, indossare quella maglia, domenica scorsa era addirittura chiuso, spiace tanto, per le persone, per i ragazzi, per una piazza che merita fatti e non parole, mi auguro davvero che in un modo o nell’altro la situazione possa risolversi”.
Dal Varese alla SolbiateseInsubria, oggi è questo il tuo presente.
“Sì domenica ospitiamo la SolbiaInsubria squadra difficile, neopromossa che non molla mai, all’andata ci ha fatto un bello scherzetto, vincendo con merito, dobbiamo essere concentrati al massimo ed affrontare anche questa sfida con il piglio giusto, sono tutte finali da qui al 28 aprile, per il trionfo dobbiamo vincerne il più possibile”.
Mariella Lamonica