Ieri sera a Colonia c’erano 3 gradi sottozero. Faceva freddo, insomma, ma non alla Lanxess Arena dove si è vissuta un’altra serata caldissima. Forse la più torrida da quando la kermesse iridata si è spostata da queste parti.
Del resto erano in palio le semifinali e l’avversaria era di tutto rispetto. Di fronte ai tedeschi c’era la Croazia, squadra da prendere sempre con le pinze anche (o forse soprattutto) se è reduce da uno scivolone.
Infatti, appena ventiquattr’ore dopo il tonfo contro il Brasile, i croati sono apparsi rinati e sin dall’inizio hanno fatto correre più di un brivido agli spettatori di casa. Davvero tanti anche ieri. Sugli spalti non c’era più posto nemmeno per uno spillo. 19.250 i biglietti venduti.
Dopo che il primo tempo si era chiuso in parità (11-11), nella ripresa la Germania ha dato l’impressione di poter trovare l’affondo decisivo. Invece non è successo e anzi a tre minuti dal termine la Croazia è tornata in vantaggio. C’è rimasta poco, circa mezzo minuto, ma al popolo della Lanxess Arena dev’essere sembrata un’eternità. I boati liberatori seguiti alle reti del pareggio e del vantaggio tedesco sono stati di quelli che fanno accapponare la pelle. Alla fine ha vinto per 22-21 la Germania che ha timbrato il passaporto per le semifinali di Amburgo assieme alla Francia.

Eliminata, invece, la Croazia e con lei scompare l’intero blocco dell’Est che all’inizio dei Mondiali comprendeva anche Russia, Serbia, Macedonia e Ungheria.
Nel complesso se la passano bene, invece, le “sorelle” del Nord: Danimarca, Norvegia e Svezia. Due di loro continueranno la propria avventura ad Amburgo mentre la terza dovrà accontentarsi di fare da spettatrice. Questo scomodo ruolo toccherà probabilmente alla Svezia che ieri nel girone di Herning, in Danimarca, è stata surclassata dalla Norvegia con il punteggio di 30-27. Domani, per rimediare, agli svedesi servirà un successo contro i padroni di casa della Danimarca, impresa a dir poco disperata.
L’eliminazione sarebbe uno smacco per la Svezia, unica delle squadre nordiche ad essersi laureata campione del Mondo. È accaduto quattro volte, ma l’ultima risale al 1999. È del 2003, invece, l’ultimo successo di una Nazionale dell’Est europeo dove la pallamano gode di grandi tradizioni. A vincere fu la Croazia che però domani, subito dopo il match contro la Francia, farà le valigie e tornerà a casa.
Le ultime sette edizioni del Mondiale (che si disputa ogni due anni) se le sono spartite Germania (1), Spagna (2) e Francia (4).
Quest’anno gli iberici sono già fuori dai giochi Germania e Francia, invece, vogliono arrivare fino in fondo.

Sergio Luoni