Una folla composta ha accompagnato l’ultimo viaggio di Daniele Belardinelli, per tutti Dede, morto il giorno di Santo Stefano durante gli scontri pre-partita di Inter-Napoli. L’autopsia ha confermato che la causa del suo decesso è stato l’investimento da parte di un Suv guidato dai tifosi partenopei.
La Chiesa Parrocchiale di Sant’Ambrogio a Morazzone, così come il piazzale e le vie vicine, si sono riempite di amici, familiari e semplici tifosi per quasi un migliaio di persone. In tanti sono arrivati da Milano, come gli amici tifosi interisti che, insieme a quelli biancorossi del Varese, non hanno voluto far mancare anche la vicinanza alla famiglia. Sciarpe al collo, cappellini e corone della curva Nord del Brescia, dei tifosi della Lazio, del Parma e dello Spezia oltre a quelli di tante altre squadre.

Prima dell’omelia, sono stati letti alcuni messaggi: uno dei compagni di squadra del figlio che gioca nel Morazzone: “Col sorriso ci dava forza, se ne è andato un grande uomo”. Struggente il saluto della figlia che, nel ricordare momenti di intimità familiare rotti dalle lacrime, ha detto: “Mi mancherà tutto di te”.

Durante la predica il parroco ha esortato gli amici più stretti: “Che la morte di Dede non venga dimenticata, deve essere per tutti un monito, un’occasione da prendere per migliorare le cose. Mi aveva colpito lo striscione dei tifosi del Varese: Rendiamo onore a Dede. Che questo rendere onore non venga interpretato col provocare altra violenza”.

Michele Marocco