Ma chi si crede di essere questa Pro Patria? Dopo aver messo a nanna l’ormai ex capolista Carrarese la domanda si rende necessaria. Ed esige una risposta diversa da quelle (chiaramente) retoriche ascoltate ieri nel post partita. Proviamo a metter giù due idee. Facendo un passo indietro. Come nei romanzi d’appendice.
Sabato Javorcic aveva fatto la volpe buttando la palla nel campo avversario: “Se i toscani giocano al 100%, vincono loro”. Ovviamente, la percentuale è stata ben altra. Soprattutto in un primo tempo in cui non l’hanno (di fatto) mai vista. Un po’ per colpe proprie (Vincere il campionato così? Sì, ciao…); un po’ per (grandi) meriti biancoblu. E qui sta il punto. Sei non sei al tuo meglio (e ieri i marmiferi non lo sono stati), a Busto non vinci neanche in cartolina.
Dalla sconfitta con il Piacenza in avanti (16 partite), per mettere sotto la Pro è servito (a ritroso), un rimpallo galeotto (Siena), una cattiva prestazione tigrotta (Pistoiese), o una prova oltre i propri limiti (Pro Piacenza). Diversamente, Le Noci & C. hanno sempre fatto punti (27). Cioè (da quel 21 ottobre), 1,69 a partita. Media utile (classifiche storiche della C unica alla mano), ad entrare nelle prime 4/5 posizioni. Se solo (è evidente), fosse stata mantenuta sin dalla prima giornata.
Tornando alla domanda d’apertura, la dimensione è lampante. La Pro Patria può vincere con tutte (Novara, Entella, Pisa e Carrarese annuiscono), mentre non può (salvo fatali distrazioni, s’intende) perdere con tutte. Nonsense che serve solo ad ipotizzare un possibile obiettivo (ambizioso, sia chiaro) da qui alla fine. Lasciando perdere il solito trito e ritrito “Prima ci salviamo, poi ci divertiamo” (mai capito cosa voglia dire veramente), il bersaglio potrebbe essere il settimo posto. Che garantirebbe il primo turno dei playoff in casa contro l’ottava del Girone A. Troppo ottimismo? Può essere. Ma al diavolo la scaramanzia. Questo gruppo (dalla presidente all’ultimo dei collaboratori), merita un finale di stagione di spessore. A maggior ragione con il centenario da celebrare.
Curiosità a chiudere. Sapete quando la Pro Patria aveva battuto per l’ultima volta (in C1) la capolista allo “Speroni”? Premessa, bypassato l’anno di (dis)grazia 2008/2009 quando la Zoppolandia biancoblu aveva messo sotto (da prima) Cesena e Padova comunque nemmeno seconde in quel momento. Quindi? Non serve molta fantasia. 5 marzo 2006: omerico 4-3 sul Genoa allora in testa a più 2 sullo Spezia (che opererà il sorpasso e vincerà poi il campionato). Pomeriggio memorabile. Tanto quanto quello di ieri.
Giovanni Castiglioni