L’ADDIO – Sabato scorso si è consumato un triste addio, quello a mister Marco Ronchetti, il “Ronk”, che ha lasciato il segno in qualunque posto sia andato. Sui campi di calcio, ma anche fuori, in ogni angolo della vita: quello della famiglia, dell’amicizia, dei legami forti, del lavoro, della professionalità, dei rapporti umani, dell’educazione.

ronchettiLA FAMIGLIA – Il mister comasco dal cuore tenero se n’è andato a soli 54 anni stroncato da un male incurabile che combatteva da due anni. Ha lasciato la moglie Federica e i due figli, Emma di 16 anni e Luca di 10, che sabato scorso hanno raccolto l’abbraccio di centinaia di persone. Una vera e propria folla di amici, familiari, ex giocatori e colleghi si è riunita presso la Chiesa San Giuseppe di Como per dire addio ad un uomo che ha lasciato tutti troppo presto.

LA CARRIERA – Fondatore, nel 1986, della Vasca Fbc che milita in Seconda Categoria, in carriera ha festeggiato la promozione in Serie D del Cantù nella stagione 2008/2009. La sua figura si è fatta apprezzare anche nel Varesotto alla guida della SolbiaSommese. Tre stagioni fa ha anche incrociato il Varese come avversario alla guida del Mariano Comense, la squadra che sul proprio campo di casa inflisse il primo stop ai biancorossi favoritissimi.

ronchetti - salzanoLA MIA BANDA SUONA IL ‘RONK’ – “Marco non ragionava singolarmente, era legato al gruppo, alla socializzazione, allo stare insieme sempre e comunque – ci racconta l’amico di una vita Antonio Salzano -. Era un grande altruista, gli piaceva condividere la sua vita con quella degli altri. Era un aggregatore, organizzata viaggi, feste e serate sempre in compagnia. La Vasca, oltre che una squadra, era un pretesto per organizzare eventi come quello del 18 giugno 2018, nella foto qui accanto. Non dimenticherò mai le goliardate e le serate in compagnia realizzate grazie a lui, non a caso soprannominato il ‘gran burattinaio’. Era amico di tutti, amava circondarsi di persone particolari, magari anche problematiche, da lui chiamate ‘i suoi mostri’.  L’ho conosciuto in vacanza a Pietra Ligure, lì abbiamo scoperto di essere tutti e due di Como ed è iniziata la nostra amicizia. Stiamo parlano di più di quarant’anni fa, un’amicizia lunga una vita, un ricordo incancellabile”.

AMICO VERO – Ha lasciato il segno il commovente elogio funebre di Toio, Vittorio Ceriani, capace, nonostante il magone, di raccontare il “Ronk” arrivando dritto al cuore: “Propenso verso gli altri, amico vero. Legato ai valori dell’amicizia e dell’amore profondo”.

Elisa Cascioli