Domenico Perna è arrivato a Varese in estate con un bagaglio di esperienza e di trofei da fare impallidire i più. L’attaccante italo-canadese fresco di 42esimo compleanno si è ben ambientato in giallonero e al momento, con i suoi 32 punti (13 gol e 19 assist), è tra i migliori marcatori dell’intero campionato.
Che cosa ti ha portato a Varese?
“Dopo tantissimi anni di carriera, avevo pensato di smettere di giocare ad hockey, ma a farmi cambiare idea ci ha pensato il nuovo progetto pluriennale dei Mastini in cui credo molto. C’è voglia di fare bene, di tornare in alto e di riportare qui un trofeo. Ho dunque accettato volentieri questa sfida e di rimettermi in gioco in una città e un ambiente per me nuovi”.
Come ti trovi?
“Sono contento e sto benissimo sia in squadra sia in città. Il mio ruolo è quello di portare esperienza al gruppo, di infondere una mentalità vincente e di dare il massimo ad ogni partita ed allenamento. E devo dire che sta andando bene: abbiamo un buon sistema di gioco, cerchiamo sempre di fare il match e i playoff sono vicini. Dal punto di vista personale, qualche piccolo acciacco mi ha un po’ limitato e forse avrei potuto dare qualcosa di più. Del resto, però, anch’io ho vissuto un periodo di ambientamento; adesso la stagione entra nel vivo e sono pronto”.
Dove può spingersi Varese?
“Sono convinto che possiamo giocarcela con ogni avversario e che possiamo vincere tutte le ultime tre partite del Qualification Round che sono decisamente nelle nostre corde. I playoff sono un campionato a sé e può davvero succedere di tutto: non partiremo battuti nemmeno contro Caldaro, Appiano o Merano; abbiamo sempre dimostrato di poter dire la nostra anche contro queste squadre”.
Tu, per altro, di playoff e campionati vinti te ne intendi.
“Nelle ultime tre stagioni con Milano ho avuto la fortuna di conquistare un campionato e due Coppa Italia. Vincere è magnifico e non ci si abitua mai, nemmeno per me che in carriera ho vinto molto fin da quando ero bambino. Presto mi auguro di sollevare una coppa anche con la maglia dei Mastini; io ci credo”.
Hai girato tanto nella tua carriera: Canada, USA, Francia e Italia. Che ricordi hai?
“Ho cominciato a giocare a 4-5 anni a Montreal, la mia città natale. In Canada l’hockey è lo sport nazionale, come qui il calcio, ed è naturale pattinare fin da piccoli. Crescendo ho avuto l’opportunità di giocare in molti Paesi e grazie a questo sono maturato come atleta e come uomo. Ho acquisito una mentalità positiva e ho imparato a gestirmi nelle varie situazioni che la vita pone davanti. Il posto in cui mi sento di più a casa, però, è l’Italia. Mi piace tutto”.
Laura Paganini
(foto Agenzia Blitz)