Sul filo del rasoio. La Sportlandia Tradate, nel campionato di serie D, sta vivendo una stagione in bilico tra ambizioni negate, speranze deluse e prospettive non proprio rosee.
“Oggi siamo in bilico tra la zona playoff e quella playout, ma – racconta con obiettività Massimiliano Frontini, coach di Tradate – non ho nessuna difficoltà nel dichiarare che i risultati raccolti finora sono decisamente inferiori alle attese. Una volta allestita la squadra, nel settembre scorso, avevamo l’idea potesse essere un gruppo in grado di inserirsi stabilmente nella zona alta dei playoff e, comunque, avesse tutte le qualità per disputare un campionato con il passo della protagonista. Invece, dopo un avvio più che promettente – 4 vittorie nelle prime 5 partite -, la mia squadra per mille ragioni ha cominciato a perdere terreno e consistenza tecnica e mentale”.

Tra le mille ragioni, quali le principali?
“Beh, i gravi infortuni che ci hanno portato via giocatori importanti come Pavan, out per la stagione, e Laudi fuori ormai da oltre due mesi, hanno rappresentato una perdita pesantissima così come problematici sono stati gli acciacchi e i problemi di lavoro che di volta in volta mi hanno impedito di schierare la squadra al completo. Però, in tutta onestà, non voglio tirare in ballo queste problematiche usandole come alibi assoluto per giustificare il nostro cammino zoppicante. Anzi, al contrario, mi sembra corretto sottolineare che in parecchie occasioni non abbiamo fatto tutto quello che potevamo per vincere partite ampiamente alla nostra portata. Insomma, al netto di classifica e rendimento, ritengo ci si debba fare un esame di coscienza per capire cosa ci manca”.

Già, cosa vi manca?
“Si tratta di un “qualcosa” davvero difficile da definire. Qualcosa che attiene alla sfera tecnica, mentale, ma anche alle dinamiche di un gruppo che in questi mesi non è ancora riuscito a trovare quel paio di giocatori-guida, i classici “fari” ai quali, nei momenti di buio o di difficoltà, spetta il compito di accendere la luce. Quindi, spiegata in termini molto pratici, ci mancano i leader dal rendimento sicuro, costante e garantito. Ma, si sa, la pratica in questo caso sfugge al semplice lavoro in palestra e finisce con l’abbracciare elementi che chiamano in causa personalità, carattere, carisma e “presenza” dei giocatori”.

Realisticamente, guardando al futuro, quali prospettive inquadri per il tuo gruppo?
“La speranza è quella di conquistare comunque un posto nei playoff che, da obiettivo minimo di pre-stagione, adesso hanno assunto le dimensioni del sogno. Poi, a margine, sono già comunque proiettato verso il domani poiché la situazione infortuni-acciacchi-assenze dei titolari ha forzato mano e tempi obbligandoci a guardare al nostro settore giovanile. Nelle ultime settimane i ragazzi dell’Under 20 e Under 18 hanno trovato spazio in partita e tutti insieme, con grande spirito di collaborazione, ci stanno dando una mano nel tenera alto il livello degli allenamenti. Quindi, sotto questo profilo il bicchiere della stagione è sicuramente mezzo pieno ma – conclude Frontini -, con fiducia lavoriamo per riempire anche l’altra metà”.

Massimo Turconi