“Io tifo positivo”. Il titolo dell’iniziativa vale anche come motivazione del premio. Venerdì 8 presso il Liceo dello Sport Marco Pantani di Busto Arsizio il Panathlon Club La Malpensa ha assegnato alla U.C. Ardor il riconoscimento Fair Play 2018.
Il club nato nella Parrocchia bustocca di Sant’Edoardo ha aderito ad un network di società che hanno adottato un codice etico in 8 punti contraddistinto dal rispetto per le regole e gli avversari. Uno stile di vita non solo sportivo illustrato nella circostanza dalla curatrice del progetto Francesca Mason. Il sodalizio del presidente Enrico Salomi ha così voluto valorizzare uno dei punti fondanti degli ideali panathletici. Materia che il vice presidente vicario della Commissione Internazionale Fair Play Maurizio Monego ha declinato in chiave formativa. La premiazione è stata officiata da tre amministrazioni comunali: Busto Arsizio (presente il vice sindaco Isabella Tovaglieri), Castellanza (sindaco Mirella Cerini e l’assessore all’inclusione Cristina Borroni) e Castano Primo (assessore allo sport Carola Bonalli).
In contumacia del rieletto presidente Alessandro Meraviglia, lo spirito dell’Ardor è stato palesato da Don Stefano Borri, sacerdote dell’oratorio e voce del Manga che ha fatto da efficace accompagnamento alla consegna della targa commemorativa. Testimonial del (pre)serata Michele Ferri (ardorino doc ed attuale capitano del Busto 81 dopo una lunga carriera con oltre 200 presenze tra A e B) e il “miglior dribblatore del mondo” (cit. Zico) Giampaolo Montesano. Relatore del premio il giornalista e saggista politico/economico Luciano Landoni che non ha fatto mistero della propria fede interista. Mettendo provocatoriamente a dura prova il Fair Play di alcuni dei presenti.
Giovanni Castiglioni